Ostativo: pasticcio in Cassazione

 Valentina Stella IL Dubbio 26 gennaio 2023


“Nell'odierna giornata (ieri, ndr), la Prima sezione penale della Corte di cassazione, nel procedimento a carico di Salvatore Pezzino, ha rilevato una irregolarità nell'instaurazione del contraddittorio in forma scritta e pertanto ha rinviato la trattazione del ricorso da parte del medesimo collegio alla udienza dell'8 marzo 2023”: questa la nota ufficiale di ieri sera di Piazza Cavour con cui si annuncia il  rinvio dell’udienza camerale per la causa che vede come protagonista l’ergastolano ostativo non collaborante che ha chiesto di accedere alla liberazione condizionale e che ha portato il fine pena mai all’attenzione della Corte Costituzionale. C’era molta attesa per l’esito ma a causa della mancata notifica dell’avviso di udienza alla Procura generale gli ermellini non si sono potuti pronunciare. Ma come è potuto accadere che il massimo organo giurisdizionale sia incappato in una svista così madornale? La responsabilità sarebbe da addebitare ad un errore formale della cancelleria che non avvisando la Procura non avrebbe garantito così il contraddittorio. Permetteteci però di sollevare qualche perplessità: da quanto appreso, la difesa di Pezzino per ben due volte aveva scritto alla cancelleria per chiedere la memoria depositata dalla Procura e aveva ricevuto quella depositata nel 2020. In realtà la Procura non era tenuta a presentarne una nuova. Tuttavia, come è possibile che durante questo scambio di email non sia venuto in mente al funzionario di avvisare anche l’altra parte? E poi dell’udienza del 25 gennaio si parlava da giorni sulla stampa, diversi giornalisti avevano contattato le loro fonti a Piazza Cavour, tra giudici e procuratori, e a nessuno è venuto in mente di verificare che tutto fosse in ordine? Questa è una vera beffa soprattutto per il signor Pezzino e tutti gli ergastolani ostativi che attendono ormai da due anni una decisione. Prima hanno subìto i rinvii della Corte Costituzionale, poi l’inerzia del Parlamento. Ora ci si è messa anche la Cassazione. Sorge il dubbio che in queste settimane di acceso dibattito, dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, sul tema dell’ergastolo ostativo e alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario qualcuno abbia voluto prendere più tempo per maneggiare un fascicolo davvero molto caldo. Se questa appare come una estrema dietrologia, rimane comunque la superficialità  di un organo così importante come la Cassazione. 


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