Congelata pdl su giornata vittime errori giudiziari
Valentina Stella dubbio 9 aprile 2025
Il calendario di ieri della Commissione giustizia della Camera dei deputati aveva tratto in inganno: c’era infatti scritto che ci sarebbero state delle votazioni in merito alla proposta di legge per l’istituzione di una giornata dedicata alle vittime di errori giudiziari. Tuttavia non si è riusciti né a dare il mandato ai relatori per riferire all’Aula né si sono votati gli emendamenti. Mancava il parere del Governo. La norma dunque dovrebbe arrivare nell’emiciclo di Montecitorio il 15 aprile sono per consentire al presidente di Commissione, Ciro Maschio, di comunicare lo stallo e farla tornare indietro. Da quanto appreso il congelamento durerà qualche mese perché, come già più volte raccontato su queste pagine, l’intenzione del Governo è concentrarsi sulla modifica costituzionale della separazione delle carriere (in discussione nella Commissione Affari Costituzionali del Senato), sulla riforma della Corte dei Conti (ieri sono state respinte le pregiudiziali delle opposizioni a Montecitorio), sulle modifiche al codice di rito per il sequestro degli smartphone (approvato in Senato e incardinato nella II della Camera qualche giorno fa). Lo scopo è duplice: abbassare i toni nello scontro con la magistratura, non mettere in campo riforme che potrebbero minare la credibilità delle stesse toghe agli occhi di un elettorato di destra favorevole ai magistrati. Se è vero che le parole del sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano hanno riacceso le polemiche con la magistratura esattamente due giorni fa, dall’altro lato il Governo non devia dalle decisioni assunte in una recente riunione di maggioranza con il responsabile di Via Arenula. Infatti non è un caso che la pdl sulla giornata delle vittime degli errori giudiziari vada a finire su un binario morto proprio in questi giorni. Il 15 aprile infatti l’Anm incontrerà il ministro Nordio. Pura coincidenza se la pdl arriverà quel giorno in Aula. Non lo è molto probabilmente il suo ritorno in Commissione: gettare acqua sul fuoco visto che l’Anm arriva all’incontro con Nordio con animo poco sereno, quasi disfattista, proprio a causa di recenti dichiarazioni del Ministro. Come ha sottolineato il Segretario generale Rocco Maruotti nell’ultimo Cdc “siamo da un lato invitati al dialogo, cosa che del resto abbiamo sempre chiesto e proposto anche noi, dall'altro in occasioni pubbliche veniamo accusati di dire sciocchezze colossali e petulanti litanie (evento Camere penali del Friuli, ndr): si pone un tema di affidabilità perchè un ministro che vuole dialogare con chi pensa dica sciocchezze colossali ci fa pensare che l'incontro potrebbe risolversi in un nulla di fatto, seppure su molte questioni importanti in tema di efficienza della giustizia”. Comunque tra le riforme messe ai box dalla maggioranza c’era anche quella sulla custodia cautelare. Eppure, proprio all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Cnf il Ministro Nordio ha sottolineato l'urgenza di rivedere i criteri per la sua applicazione. Per questo il capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia, il deputato Tommaso Calderone, ci dice: “stiamo valutando la possibilità di chiedere un incontro al Guardasigilli per partecipargli la nostra urgenza affinché si discuta quanto prima la nostra proposta di legge che punta a modificare l’articolo 299 del codice di procedura penale, intervenendo nella parte che prevede, tra le esigenze cautelari, il rischio di reiterazione del reato. Sono ovviamente esclusi i reati di maggiore allarme sociale, come mafia e terrorismo e quelli a sfondo sessuale. Visto che il Ministro Nordio in ogni incontro pubblico e anche in Parlamento lancia spesso l’allarme sull’abuso della custodia preventiva, abbiamo fiducia che al più presto farà qualcosa”. Secondo il primo firmatario della pdl “tre sono gli obiettivi di questa norma: scongiurare che presunti innocenti vengano ristretti, evitare che le ingiuste detenzioni gravino poi sulle casse dello Stato, ridurre il sovraffollamento”.
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