Riforma intercettazioni: relazione di Calderone

 Valentina Stella dubbio 8 novembre 2024

Due giorni fa il disegno di legge "Modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione" a prima firma del capogruppo di Forza Italia in 2a al a Palazzo Madama, Pierantonio Zanettin, è stato incardinato in Commissione giustizia alla Camera. Relatori sono il capogruppo di FdI Carolina Varchi e quello di FI Tommaso Antonino Calderone. Come ha spiegato quest’ultimo nella sua relazione, il provvedimento, già approvato in prima lettura al Senato, «consta di un unico articolo e reca un contenuto puntuale. Il comma 1 interviene in tema di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, introducendo un limite massimo di durata complessiva delle operazioni pari a 45 giorni. Si integra in tal senso l'articolo 267, comma 3, del codice di procedura penale». Nel dettaglio: «Nel testo attualmente vigente, la citata disposizione prevede che il decreto del pm che dispone l'intercettazione indichi le modalità e la durata delle operazioni, per un periodo non superiore a 15 giorni. Tuttavia, il giudice può autorizzare - con decreto motivato - una proroga per periodi successivi di 15 giorni, senza limitazioni quanto al numero di proroghe qualora permangano i presupposti dell'attività di intercettazione». Come noto, oltre al rispetto dei limiti di ammissibilità fissati dall'art. 266 c.p.p., le condizioni che legittimano l'attività di intercettazione sono, ai sensi del comma 1 dell'art. 267 c.p.p., la sussistenza dei “gravi indizi di reato” e l'indispensabilità dell'intercettazione ai fini della prosecuzione delle indagini. Invece la norma proposta prevede «il divieto di proseguire le intercettazioni oltre i 45 giorni salvo che “l'assoluta indispensabilità delle operazioni per una durata superiore sia giustificata dall'emergere di elementi specifici e concreti che devono essere oggetto di espressa motivazione”». Come deciso da un vertice di maggioranza a Via Arenula con il Ministro Nordio qualche giorno fa il limite alle intercettazioni non si applicherà ai reati di Codice Rosso, così come già avviene per i reati di mafia e terrorismo.


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