Ucpi e Anm divise su liberazione anticipata
Angela Stella Unità 9 maggio 2024
Disappunto dell’Unione Camere Penali per la decisione dell'Associazione nazionale magistrati di non aderire a un documento comune per sollecitare il governo a intervenire sull'emergenza carceri. “Ci sono questioni fondamentali sulle quali la visione della magistratura intera dovrebbe convergere. I diritti e le garanzie dei detenuti e delle persone private della libertà - rileva l’Ucpi - non dovrebbero conoscere distinzione alcuna. Di fronte alle condizioni di vera e propria illegalità nella quale sono costretti a vivere e a morire i detenuti delle nostre carceri, chi si erge a tutore della legalità non dovrebbe avere dubbi nel chiedere alla politica e al governo l'adozione di rimedi urgenti per ricondurre la situazione nei limiti di una condizione di tollerabile sopravvivenza”. Il riferimento è alla proposta di liberazione anticipata speciale del deputato di Italia Viva Roberto Giachetti, elaborata insieme all’associazione radicale Nessuno Tocchi Caino. Da quanto appreso, le motivazioni addotte dalla Giunta dell’Anm - la cui discussione è partita dalla valutazione degli esiti del convegno organizzato da Radio Radicale e dal titolo “Senza dignità” dove sono intervenuti il Ministro Nordio, il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia e il presidente dell’Uci Francesco Petrelli lo scorso 23 aprile - per non sottoscrivere il documento sono le seguenti: le loro posizioni sono state già espresse in un documento del Cdc, in cui si faceva la sintesi delle divere sensibilità all’interno del ‘sindacato’ delle toghe diviso tra i reazionari di Magistratura Indipendente e i progressisti di Area e Magistratura democratica. Inoltre alcuni hanno proposto di scrivere un nuovo testo da proporre all’Ucpi – anche privo di riferimenti alla liberazione anticipata -. Altri invece hanno criticato aspramente la proposta dei penalisti italiani perché tutta focalizzata sulla decompressione del fenomeno del sovraffollamento carcerario solamente attraverso l’istituto della liberazione anticipata speciale, quindi non facilmente modificabile.
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