Riforme: è tempo di attesa
Valentina Stella Dubbio 9 maggio 2024
Il giorno dopo l’incontro tra il Ministro Nordio e l’Anm si ode uno strano silenzio. Sarà che il dibattito è travolto dall’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto in primis il governatore della Liguria Giovanni Toti, sarà perché il ‘sindacato’ delle toghe è stato fermo nel ribadire che non c’è alcuna trattativa da fare. A parlare ieri sono stati in pochissimi. « È sbagliato – ha dichiarato a Skytg24 la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli - far passare il messaggio per cui Forza Italia chiede la riforma della giustizia o la separazione delle carriere come una sorta di 'baratto'. La logica non è: “La Lega porta a casa l'autonomia, Fratelli d'Italia il premierato e noi la riforma della giustizia con la separazione delle carriere”. C'è un programma che abbiamo sottoscritto con gli elettori, per il quale ci hanno votato e che noi dobbiamo portare avanti. Ma una cosa non esclude l'altra. Quella della giustizia è 'la riforma' e va realizzata perché i tempi sono maturi e se non lo facciamo questa volta non la si farà più. La faremo nei tempi giusti, senza correre e senza fretta, perché siamo pieni di legge scritte male, al cui interno si annidano dei vizi». Mentre Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, sempre di FI, ha ribadito su La Stampa che l’articolo 112 della Costituzione che prevede l’obbligatorietà dell’azione penale non sarà abolito: «Ma per carità, assolutamente no. Né quello né l’articolo 104 che prevede autonomia e indipendenza. Nel Ddl Nordio non ci sarà niente di tutto questo. Si tratta di pericoli che vengono sventolati per alzare polvere». Ha poi aggiunto: «Nella maggioranza siamo tutti d’accordo, e la prova è che Giorgia Meloni abbia messo la sua firma su questo provvedimento» che sarà «prossimamente sui vostri schermi. Nel giro di pochi giorni. Sicuramente prima delle Europee». Al congresso dell’Anm a Palermo, ha concluso, «vorrei che ci fosse rispetto per chi rappresenta la volontà popolare, un po’ di umiltà da parte dei magistrati, che non vuol dire sottomissione». Come andrà invece? «I toni da parte di alcuni saranno men che amichevoli. Diciamo che temo che la sentenza sia stata emessa». Ha parlato infine il presidente di Meritocrazia Italia Walter Mauriello: «Si dà il via alla trattazione del disegno di legge costituzionale per la riforma della magistratura. La finalità è assicurare la piena autonomia della magistratura requirente, garantendo al contempo l'effettiva autonomia di quella giudicante, attraverso una sua separata e ben distinta collocazione ordinamentale Netta l'opposizione dei magistrati. Eppure è evidente che l'appartenenza di giudice e pm allo stesso organo di autogoverno e allo stesso percorso formativo e di carriera, potrebbe compromettere l'imparziale ed equilibrato svolgimento del processo penale, con rischio di condizionamento dei primi da parte dei secondi».
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