Nordio su sentenza Cedu/Contrada: musica per le mie orecchie
Valentina Stella Dubbio 25 maggio 2024
«Musica per le mie orecchie»: così il Ministro della giustizia Nordio ha definito la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’Uomo che due giorni fa ha ritenuto all’unanimità che vi sia stata violazione dell’articolo 8 (Diritto al rispetto della privacy, vita privata e corrispondenza) della Convenzione edu per quanto riguarda l’intercettazione e trascrizione delle comunicazioni telefoniche di Bruno Contrada nell’ambito del procedimento sull'omicidio di Nino Agostino, in cui l'ex funzionario del Sisde non era imputato né indagato. «È stata fonte di grande gioia» ha aggiunto poi il guardasigilli, sempre intervistato al Festival dell'Economia di Trento, nel corso del dibattito 'Come conciliare economia e giustizia'. «I nostri diritti previsti dall'articolo 15 della Costituzione («La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c. 1] con le garanzie stabilite dalla legge», ndr), che tutela la riservatezza delle comunicazioni come bene primario, sono stati devastati dalla legislazione e dall'applicazione che ne ha fatto la giurisprudenza. La normativa e la sua applicazione concreta è intollerabile per un Paese civile - ha denunciato il ministro - E oggi la Cedu dice in modo nettissimo che abbiamo violato i diritti». «L'obiezione che si fa - ha aggiunto il responsabile di via Arenula - è che facciamo un regalo alla mafia. Per quanto riguarda la lotta alla mafia, alla criminalità organizzata, al terrorismo e alla grande delinquenza» le intercettazioni «non sono solo indispensabili, ma a volte sono addirittura insufficienti. La mafia non parla al telefono, comunica attraverso dei mezzi di comunicazione sofisticatissimi, che va al di là del trojan e delle cimici. Io andrei oltre la normativa attuale ma solo nei confronti della grande criminalità». Quanto agli interventi in materia di intercettazioni Nordio ha ricordato che nel ddl che porta il suo nome «abbiamo proposto il minimo sindacale, la tutela del terzo» ma «stiamo lavorando per una riforma molto più importante su tutto quello che riguarda le intercettazioni e il sequestro di cellulari e smartphone che rappresentano una devastazione dei diritti umani estrema. Ogni cellulare può essere sequestrato con sola firma del pm. Nel cellulare c'è una vita delle persone, non solo la vostra ma anche quella altrui. State certi che la riforma arriverà», ha assicurato il ministro. A tal proposito il 10 aprile l’Aula del Senato ha approvato il ddl n. 806 recante modifiche al codice di procedura penale in materia di sequestro di dispositivi e sistemi informatici, smartphone e memorie digitali, che introduce nel cpp l’articolo 254 ter. Il provvedimento è stato assegnato alla commissione Giustizia della Camera il 17 aprile e deve ancora iniziare l’iter di discussione.
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