Ddl Nordio rimandato dopo elezioni

 Valentina Stella Dubbio 24 maggio 2024

Il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere e riforma del Consiglio superiore della magistratura è praticamente pronto. Lo riferiscono al Dubbio fonti del Ministero della Giustizia. Si attende ora solo di conoscere da Palazzo Chigi, che decide sugli ordini del giorno, la data in cui il provvedimento, insieme ad altri decreti legge in materia di giustizia – compreso uno sulle carceri –, finirà sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Le ultime date disponibili potrebbero essere due: mercoledì 29 maggio o lunedì 3 giugno. Ovviamente non ci si può mettere la mano sul fuoco: la riforma è stata più volte annunciata ma poi ne è seguito un nulla di fatto. Tuttavia, benché essa porti la firma di via Arenula e del Governo, dovrebbe essere spesa nell’ultima settimana di campagna elettorale da Forza Italia: nella volata finale verso l’appuntamento dell’8 e 9 giugno sarà rivendicata, infatti, come uno degli obiettivi principali perseguiti in materia di giustizia. Chiaramente la strada sarà lunga per vedere la riforma trasformata in realtà, considerati i passaggi parlamentari previsti per una modifica costituzionale e l’eventuale referendum. Sta di fatto che l’Esecutivo non può negarla agli azzurri, che la veicolerà all’opinione pubblica come uno dei principali obiettivi ottenuti in memoria di Silvio Berlusconi.  Se così non dovesse essere si creerebbe un bel problema tra il partito guidato dal vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani, e gli alleati di Governo.  Sul tema si è espresso ieri anche Francesco Greco, presidente del Consiglio Nazionale Forense, ospite a Coffee Break su La7: «Noi riteniamo la separazione delle carriere indispensabile per riequilibrare il sistema del processo penale. Oggi non esiste parità tra accusa e difesa: l'accusa gode di un vantaggio sproporzionato. Il principio del giusto processo, sancito dalla nostra Costituzione, non potrà mai essere realizzato appieno finché persisterà questo squilibrio». Il vertice della massima istituzione dell’avvocatura ha proseguito: «Il sistema italiano, tra l'altro, è un'anomalia nel panorama europeo. In quasi tutti i Paesi europei, in particolare quelli con princìpi democratici e liberali paragonabili all'Italia, le carriere di giudici e pubblici ministeri sono separate. In Germania, Francia, Svizzera, Austria, Portogallo e Olanda, per esempio, questa distinzione è già realtà. Addirittura, in Germania non esiste il CSM: le carriere, le promozioni e gli avanzamenti dei magistrati sono decisi dai funzionari dello Stato. Il nostro sistema rappresenta un'eccezione tutta italiana». Poi un passaggio su una battaglia che il Cnf porta avanti da tempo e che, salvo modifiche dell’ultima ora, verrà concretizzata nel ddl costituzionale, così come immaginata nell’ipotesi del Consiglio Nazionale Forense:  «Il ministro Nordio – ha aggiunto difatti il presidente del Cnf - ha annunciato che il disegno di legge sulla separazione delle carriere includerà anche l'inserimento della figura dell'avvocato nella Costituzione, passo fondamentale per riequilibrare il ruolo di accusa e difesa nel processo». Forza Italia aveva chiesto una accelerazione anche per l’approvazione del cosiddetto ddl Nordio che invece è stato rimandato a data da destinarsi dopo le elezioni di inizio giugno. La precedenza, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo della commissione giustizia della Camera, è stata data al ddl sicurezza. Sono infatti 343 gli emendamenti presentati dai gruppi al provvedimento. Il termine per depositare le proposte di modifica è scaduto ieri alle 12. In totale 53 emendamenti sono arrivati dalla stessa maggioranza: 35 dalla Lega, 10 da Fratelli d’Italia, 7 da Forza Italia e 1 da Noi moderati. Mentre tra le file delle opposizioni 100 emendamenti sono stati depositati dal Partito democratico, 97 dal Movimento 5 stelle, 48 da Alleanza Verdi e Sinistra, 20 da Italia viva, 12 da + Europa, 8 dal gruppo Misto e 2 da Azione. La discussione, che inizierà martedì prossimo, non si preannuncia breve e solo dopo l’appuntamento elettorale si tornerà a parlare del ddl penale. Ha partecipato per questo il suo disappunto il responsabile giustizia di Azione, l’onorevole Enrico Costa:  «Il ddl Nordio, quello sull'abuso d'ufficio, ancora rinviato. Iscritto all'odg dell'aula Camera per lunedì 27 maggio per l'approvazione definitiva, il punto salterà e si andrà dopo le europee. Sulla giustizia una maggioranza al rallentatore, tra indecisioni e rinvii».

Commenti

Post popolari in questo blog

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

Accuse al pm di Bergamo, il procuratore: seguo il dossier

Respinto appello Pg: Natale resta ai domiciliari