Dà fuoco alla cella e muore

 Angela Stella Unità 1 giugno 2023

Un’altra vita persa in un carcere, mentre era sotto custodia dello Stato: un detenuto è morto due sere fa nel carcere di Sabbione a Terni, dopo aver dato fuoco alla cella nella quale era recluso. Dalle prime ricostruzioni l’uomo sarebbe morto rimanendo intossicato dal fumo. Si tratta di un trentacinquenne originario del nord Africa che doveva rispondere di reati connessi agli stupefacenti. Inutili i soccorsi portati dai sanitari che hanno tentato di salvare la vita al giovane uomo. Nell'accaduto sarebbero rimasti lievemente intossicati anche altri detenuti. Sono in corso le indagini da parte della polizia penitenziaria di Terni, con il coordinamento della procura della Repubblica. A rendere nota la vicenda è stato il sindacato di polizia penitenziaria Sappe. “Siamo amareggiati e arrabbiati. Questa - è il commento di Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l'Umbria del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria -  è una tragedia annunciata ed è anche la conseguenza di una sottovalutazione alle continue sollecitazioni di intervento per il Sabbione che facciamo da mesi e mesi. Un uomo che perde la vita durante la detenzione è sempre una sconfitta per lo Stato: e questo nonostante il personale di polizia penitenziaria abbia fatto di tutto per evitarlo”. Secondo sempre quanto riferito dal sindacalista, l'uomo deceduto aveva anche problemi psichiatrici: “era stato assegnato qui dal Provveditorato regionale della Toscana e l'altro ieri aveva avuto un'udienza in Liguria”. Prontamente è arrivato anche il commento del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale dell’Umbria, Giuseppe Caforio: “La situazione delle carceri umbre, all’indomani dell’ennesima morte nel penitenziario di Terni è divenuta drammatica. Alle carenze croniche di personale, particolarmente grave quella di Terni che ha il peggior rapporto fra numero di poliziotti penitenziari e detenuti, si aggiunge un flusso incessante di detenuti trasferiti da altre carceri con gravissimi problemi di personalità quasi sempre di natura psichiatrica”. Secondo il Garante “non si può più assistere a questa strage silenziosa di morti violente nelle carceri e rimanere inermi. È il tempo che le promesse di implementazione di personale diventino realtà immediata e concreta”. A ciò si aggiunga che “è improcrastinabile l'apertura di almeno due Rems in Umbria entro l’estate e in parallelo implementare fortemente l’assistenza sanitaria e specificatamente quella psicologia e psichiatrica”. Infine, conclude Caforio, “è ora che i parlamentari umbri assumano l’iniziativa di ripristinare in Umbria la direzione del Provveditorato penitenziario che dal 2015 è stata accorpato a quello della Toscana, con effetti deleteri. La coscienza di ognuno di noi e le regole minime di civiltà impongono di agire senza tentennamenti”. Sulla vicenda è intervenuto proprio anche il senatore umbro Walter Verini del Partito Democratico: “La situazione delle carceri italiane ha aspetti drammatici. Non da oggi. Quella di alcune carceri umbre è drammaticamente peggiorata e rischia di esplodere. Terni in particolare. L’ennesimo suicidio la notte scorsa, l’aggressione ad una operatrice sanitaria il giorno precedente. Aggressioni agli agenti, autolesionismo frequente da parte di detenuti. Una situazione esplosiva”. Il parlamentare sottolinea: “Siamo intervenuti più volte. L’ultima in Parlamento la scorsa settimana. Più volte direttamente col DAP. Il Governo balbetta risposte. Assicura, promette, ma nei fatti niente sull’aumento di personale di polizia, sociosanitario, interdisciplinare. Niente per evitare che si trasferiscano a Terni un numero ingestibile di detenuti psichiatrici. Ministro Nordio, lo faccia davvero il garantista, garantendo l’avvio di iniziative vere per rendere le carceri più umane, luoghi di pena ma anche di recupero. Lavori davvero per la sicurezza a Terni come ad Augusta, come a Pescara. Non c’è tempo da perdere, non perda tempo.” Verini nomina Pescara perché sempre due giorni fa, nel pomeriggio, un detenuto di 41 anni, originario di Avezzano, si è tolto la vita nel carcere del capoluogo abruzzese, impiccandosi.

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