«Più istanze di risarcimento respinte»
Di Valentina Stella Il Dubbio 30 novembre 2018
Sono 682.583.009,66 i milioni che il nostro Stato ha speso
dal 2001 ad oggi per indennizzare persone vittime di errore giudiziario (chi è
stato prosciolto in sede di revisione) o di ingiusta detenzione. Dall’inizio
dell’anno a settembre sono 29.539.084,44 i milioni: 856 i beneficiari per
ingiusta detenzione, 9 per errore giudiziario. Si tratta degli ultimissimi dati
che ha fornito al Dubbio il Ministero dell’Economia e della Finanze. Per
commentare questi numeri abbiamo ascoltato i giornalisti Valentino Maimone e
Benedetto Lattanzi, fondatori di Errorigiudiziari.com.
Analizzando i dati
forniti, che giudizio date anche rispetto al passato? Ai numeri finalmente
forniti dal Ministero vanno aggiunti oltre seimila vittime di ingiusta
detenzione dal 1992 al 2000, che portano il totale a oltre 27 mila e 200, per
altri 54,5 milioni di euro versati in indennizzi. Nel 2018 i casi sembrano
dunque diminuiti, ma manca ancora circa un mese alla fine dell’anno, siamo
quindi in linea con gli anni passati. La media è appunto quella dei 1000 l’anno
dal 1992 ad oggi. Discorso più o meno analogo per i risarcimenti: ma ciò non
deve trarre in inganno. Non ci stupiremmo se ciò dipendesse in realtà da un
incremento di istanze respinte: ormai circa la metà di quelle per ingiusta detenzione
viene rigettata appellandosi al dolo o alla colpa grave con cui l’indagato o
imputato assolto avrebbe indotto in errore i magistrati. Dal 2011 ad oggi c’è
stata una specie di ordine di scuderia nell’essere molto più restrittivi.
Ottenere queste dati non
è stato facile. Ravvisate anche voi la medesima difficoltà nel vostro lavoro di
cronisti? Abbiamo avuto, ma soltanto da quest’anno inspiegabilmente, una
grande difficoltà nell’accesso ai dati, nonostante abbiano richiesto più volte
al Mef di ricevere le informazioni. Un tempo ci venivano forniti i dati
suddivisi per distretti di Corte d’Appello: questo ci dava la possibilità di
capire meglio come sono distribuiti sul territorio gli errori e le ingiuste
detenzioni. E rappresentava un materiale di studio e di analisi per valutare
dove andare ad intervenire. E pensare che sono dati che servirebbero in primo
luogo ai Ministeri, al Governo e al legislatore per capire meglio dove e come
agire per circoscrivere il problema.
Nel vostro sito
scrivete: "le 1000 persone che finiscono in carcere ingiustamente ogni
anno, e che per questo ricevono un risarcimento, secondo giudici e procuratori
costituiscono un “dato fisiologico”, una sorta di “effetto collaterale”
inevitabile di fronte alla mole di processi penali che si celebrano ogni anno
nelle aule dei tribunali italiani". Secondo noi invece si tratta di
una emergenza reale. Lo dicono i numeri e ce lo conferma il raffronto con
l’estero: tutti gli esperti europei e americani che abbiamo intervistato,
dinanzi alla questione della custodia cautelare italiana rimangono sbalorditi.
Loro hanno dei sistemi giudiziari differenti, però da noi è comunque una
emergenza, che nessuno cerca di affrontare.
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