Cyberspionaggio, torna in libertà Giulio Occhionero

di Valentina Stella Il Dubbio 25 gennaio 2018

Scarcerato ieri Giulio Occhionero dopo un anno e due settimane di detenzione preventiva nel carcere romano di Regina Coeli: da oggi sarà sottoposto all’obbligo di firma due volte al giorno, al divieto di allontanarsi da Roma e all’obbligo di stare a casa tra le 20 e le 9. Raggiunto telefonicamente appena uscito dal carcere in tarda serata, al di fuori del quale ha trovato la mamma Marisa e la sorella Francesca, anch’ella accusata come lui ma libera dallo scorso settembre, ha rilasciato al Dubbio la sua prima dichiarazione: «Sono ovviamente contento di tornare in libertà dopo questa lunga e incomprensibile detenzione preventiva. Sono fiducioso che col tempo si capirà chi veramente ha messo e sta mettendo in pericolo la sicurezza nazionale. Questa è la strada da seguire per chi veramente vuole capire in profondità questa vicenda».

Il provvedimento di rimessa in libertà deciso dalla giudice Antonella Bencivinni è giunto nella tarda mattinata di ieri, nonostante l’opposizione di Eugenio Albamonte, pm titolare dell’inchiesta sulla ipotizzata attività di cyberspionaggio messa in atto dai fratelli Occhionero per entrare illecitamente in indirizzi di posta riconducibili a siti istituzionali, a esponenti politi- ci o a privati. Secondo la giudice non sussiste il pericolo di fuga e quello di reiterazione del reato. La difesa dell’ingegnere nucleare – avvocati Bottacchiari e Parretta- aveva chiesto l’attenuazione della pena nella udienza della scorsa settimana sostenendo che “una detenzione di oltre un anno per reati informatici era un caso unico in Italia” a maggior ragione se al momento dal processo non è emerso alcuna prova circa accessi abusivi né relativamente al danneggiamento degli strumenti informatici appartenenti ad enti di interesse nazionale. I legali si dichiarano ovviamente soddisfatti della decisione del giudice che da parte loro conferma che il presunto profilo criminale dell’uomo si sta via via attenuando dopo ogni udienza. Proprio venerdì scorso Giulio Occhionero al banco degli imputati aveva respinto tutte le accuse della Procura sostenendo di non aver “mai fatto alcun accesso abusivo a un sistema informatico” né di aver “mai danneggiato siti istituzionali o spiato caselle di posta riconducibili a esponenti di rilievo come Renzi, Draghi, Monti o partiti come il Pd', ammettendo solo di avere ' consultato siti istituzionali come Camera e Senato, come fanno tutti ma non per carpire dati concernenti la sicurezza nazionale”. In quell’occasione Giulio Occhionero era apparso molto ostinato nel voler dimostrare la sua innocenza e aveva detto al pm che avrebbe speso ‘ tutti i suoi giorni in carcere e fuori” per provare la sua estraneità ai fatti contestatigli.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue