Ucpi: Vigileremo su tagliole all'appello nei decreti attuativi

 di Valentina Stella Il Dubbio 5 agosto 2021

La giunta dell'Unione delle Camere Penali ha redatto un documento che fa un bilancio della riforma della giustizia penale appena approvata alla Camera. Sicuramente per i penalisti guidati da Gian Domenico Caiazza, « l’iniziativa della Ministra Cartabia, seppur nella forma del compromesso, ha significato un decisivo cambio di passo contro il giustizialismo di Bonafede e per porre rimedio all’aberrazione dell'abrogazione della prescrizione. È ora necessario che con i nuovi fondi si intervenga aumentando il numero dei magistrati addetti ai tribunali e alle corti ed affrontando le carenze strutturali». Sono ritenute «positive l’individuazione di un ruolo del Parlamento per le priorità di trattazione dei casi penali e la nuova regola di giudizio per l’udienza preliminare, oltre alle innovazioni del controllo del Gip sulle indagini ed alle soluzioni alternative al processo e in materia di esecuzione della pena». Tuttavia «l’aver optato per la scelta della prescrizione processuale in luogo della più solida soluzione “Lattanzi 1” ha consentito quella poco decorosa gara alla indicazione di reati-simbolo da sottrarre alla sua operatività». Ed « evidente è l’incompatibilità con i principi costituzionali del nuovo potere assegnato al giudice del singolo processo, che gli consente di allungare a dismisura il tempo della prescrizione sulla base di presupposti dagli incerti confini, anche se è stato previsto un mezzo di impugnazione». Lo stesso concesso che aveva espresso proprio qualche giorno fa su questo giornale Nello Rossi, direttore di Questione Giustizia. In generale, aggiunge la Giunta, «l'insieme delle regole che governano il nostro processo penale è segnato da gravi storture a causa dei tanti interventi emergenziali che si sono succeduti nei trent'anni della sua vigenza. Sarebbe necessaria una “riforma dellariforma” del codice dell' '88 di natura sistematica ed ispirata dall'idea di realizzare effettivamente i principi dell’effettività del contraddittorio e del giusto processo. Manca per questo la fondamentale pre condizione rappresentata dalla condivisione politica e sociale di un quadro di valori che nella nostra iniziativa abbiamo riassunto nel Manifesto del diritto penale liberale e del giusto processo». In conclusione l'Ucpi «vigilerà affinché i decreti delegati non tocchino la sostanza e la forma del sistema delle impugnazioni»: se è vero infatti che la critica vincolata è stata eliminata, come richiesto dai penalisti, nella riforma si enuncia di «prevedere l’inammissibilità dell’appello per mancanza di specificità dei motivi». Ma quest'ultima previsione già esiste: non è che è il cavallo di Troia per ripristinare con qualche artificio lessicale dei funzionari del legislativo un limite all'appello?  

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