«Ci sono due giovani in carcere processo in tempi ragionevoli»

di Valentina Stella Il Dubbio 27 febbraio 2020

È iniziato ieri il processo di primo grado a carico di Lee Elder e Gabriel Christian Natale, accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Presenti in aula i due imputati, anche se dopo una pausa Lee Elder è tornato in carcere per un leggero malore. Con loro i genitori di Elder, lo zio di Natale, e la vedova, la madre, il fratello e la sorella del carabiniere ucciso esattamente 7 mesi fa in una calda e tragica notte romana. L'udienza si è aperta con una dichiarazione della presidente della Corte di Assise, Marina Finiti, che ha detto: «Mi rendo conto che si tratta di un fatto di rilevanza pubblica e pertanto ho concesso alla stampa di riprendere ma preciso che i video del dibattimento non potranno essere pubblicati e mandati in onda prima della sentenza di primo grado per non minare la serenità di giudizio di coloro che andranno ad esprimersi». Una decisione importante per evitare per quanto possibile il processo mediatico parallelo. La giuria è composta infatti altresì da un altro togato e sei giudici popolari. Ai numerosi cronisti è stato impedito anche di riprendere Lee Elder su precisa richiesta del ragazzo, tramite il suo avvocato Renato Borzone. L'aula era sicuramente troppo piccola per ospitare le decine di testate italiane e straniere accorse per questo caso di importanza internazionale, come lo fu quello per la morte di Meredith Kercker. I colleghi stranieri con cui abbiamo parlato si sono detti esterrefatti di come un processo così importante sia stato previsto in una aula che al massimo può ospitare 30 persone. Una giornalista americana ci ha confidato: «Da noi ci mettono nelle condizioni di poter ascoltare e capire quello che dicono le parti interessate, qui è molto difficile».
La prima fase dell'udienza si è concentrata sulla costituzione delle parti civili. La difesa degli imputati, gli avvocati Borzone, Petrelli, Capra e Alonzi hanno chiesto di estromettere Sergio Brugiadelli perché “sebbene sostenga che da quella notte la sua vita sia cambiata e sia stato raffigurato dalla stampa come una persona ambigua questo nulla ha a che vedere con la condotta degli imputati”. I legali hanno chiesto altresì di non ammettere tra le parti civili alcune associazioni come quella delle vittime della criminalità, il sindacato dei militari e il partito dei militari per vari motivi: Cerciello non era iscritto al sindacato e gli statuti delle associazioni non hanno uno stretto legame con la tutela del bene offeso, in questo
caso la vita di un uomo. La Corte, dopo oltre un'ora di camera di consiglio, ha deciso di ammettere tra le parti civili i familiari della vittima, Andrea Varriale, Sergio Brugiadelli, i ministeri della Difesa e degli Interni, e l'associazione Vittime del Dovere. Dopo è iniziato il dibattimento. La pm Calabretta e i legali delle parti civili, tra cui Franco Coppi, hanno dichiarato che dimostreranno che i due carabinieri si erano qualificati come tali ai due imputati e per questo aggrediti. Per la difesa sono intervenuti solo i legale di Natale che, tra le tante cose, hanno richiesto l'acquisizione del video in cui il ragazzo appare bendato e ammanettato nella stazione Farnese e la copia forense del cellulare di Varriale. La Procura si è opposta perché elementi non rilevanti per l'accertamento dei fatti. La difesa di Lee Elder parlerà nella prossima udienza del 9 marzo. Si preannuncia un processo complesso e lungo, essendo previsto oltre 100 testimoni. La presidente della Corte su questo è stata chiara: «Abbiamo due giovani ragazzi in carcere, per questo tale processo deve avere davvero tempi ragionevoli».

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