«Che barbarie l’arresto di Logli in diretta tv»

Di Valentina Stella Il Dubbio 26 luglio 2019

Dopo l’UCPI, ora è l’Ordine degli Avvocati di Roma a stigmatizzare quanto accaduto durante Quarto Grado una trasmissione televisiva di Rete 4 la sera dell’arresto di Antonio Logli, condannato dalla Cassazione per l’omicidio della moglie. Secondo quanto scritto dal Presidente Antonino Galletti e formalizzato in una delibera “l'arresto di un uomo in diretta tv, i commenti dallo studio, il silenzio dei presenti - perfino alcuni avvocati - dinanzi a una tale barbarie” hanno rappresentato “un episodio increscioso, davanti al quale il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma ed io personalmente in qualità di suo Presidente, abbiamo ritenuto di dover intervenire quanto prima per porre un freno a questa deriva inammissibile segnalando immediatamente la vicenda al Garante per il Diritti delle Persone Detenute”.  Una scelta dettata dalla gravità delle circostanze è stata riconosciuta dallo stesso Garante, che ha segnalato a sua volta l’accaduto all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, “nell’ottica della collaborazione istituzionale volta a contrastare il linguaggio dell’odio e a fondare una cultura condivisa informata al rispetto della dignità di ogni persona”. Il presidente Mauro Palma ha sottolineato infatti che "la ripresa nel suo complesso ha rappresentato una indecorosa rappresentazione dell'atto di traduzione in carcere della persona appena condannata, rendendo ai telespettatori elementi di vita familiare, di intimità, di sofferenza del tutto estranei all’informazione sulla vicenda processuale". Nella stessa comunicazione all’AGCOM, il Garante ha anche segnalato l’inopportuna diffusione dell’immagine dei rilievi fotosegnaletici di Carola Rackete, comandante della Sea Watch 3, mentre era in stato di arresto: si è trattato di una “rappresentazione altamente offensiva dei diritti alla riservatezza e alla dignità della persona” che non possono “subire alcun cedimento nemmeno a fronte del diritto di informazione”. Ora l’Autorità presieduta da Marcello Cardani è chiamata a stabilire se ci sono state violazioni in base ai codici di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie. 

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