Separazione in aula 11 giugno
Valentina Stella dubbio 15 maggio 2025
La riforma costituzionale della separazione delle carriere dei magistrati andrà all'esame dell'Aula del Senato l'11 giugno anche senza che sia stato dato il mandato al relatore e concluso l'iter di discussione degli oltre 1300 emendamenti presentati dalla minoranza in commissione Affari costituzionali. A deciderlo, su richiesta del presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri, è stata la Conferenza dei Capigruppo di ieri. L'opposizione ha protestato e il calendario dei lavori messo a punto ieri dovrà essere votato oggi dall'Assemblea di Palazzo Madama. Secondo il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia «è l'ennesima prova di quanto il governo imponga alla maggioranza i tempi e dinamiche che noi contestiamo. La minaccia di andare in Aula anche senza il mandato al relatore è gravissima». Mossa «inaccettabile» anche da parte del presidente dei senatori del M5S, Stefano Patuanelli. Il presidente di Palazzo Madama Ignazio La Russa rivendica invece una mediazione: «il gruppo di Forza Italia mi aveva chiesto da tempo, con l'ausilio di tutta la maggioranza - ha spiegato - la calendarizzazione della riforma della giustizia. Il presidente Gasparri ha proposto il 28 maggio, ho fatto una mediazione, per provare a consentire alla commissione di completare i lavori, magari anche con delle sessioni straordinarie. Ci sono oltre 1300 emendamenti, se vengono ridotti magari a 600 o a 300 si riesce, dando circa un mese di tempo fino all'11 giugno». Nella stessa data, come già stabilito da un’altra capigruppo nei giorni precedenti, nell’Aula del Senato dovrebbe arrivare anche il dl sicurezza, da approvare alla Camera il 26 maggio. Una convergenza che aumenterà di molto lo scontro tra maggioranza e opposizione visto che in pratica entrambe le norme di grande peso politico giungono blindate all’attenzione del Parlamento.
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