Test sierologici gratis e dialogo con i vertici È la Giustizia molisana

 di Valentina Stella Il Dubbio 20 agosto 2020

Dopo l'Ordine degli avvocati di Roma, anche quelli molisani di Campobasso, Isernia e Larino hanno aderito all'iniziativa “Ripartiamo in sicurezza”, promossa dalla Cassa Forense che, attraverso lo stanziamento di 5 milioni, si pone l’obiettivo di accelerare la fase di riavvio delle attività giudiziarie nei Tribunali e nelle Corti del Paese in piena sicurezza. I dettagli li racconta al Dubbio l'avvocato Giuseppe De Rubertis, presidente dell'Ordine di Campobasso: «Tutti gli avvocati avranno la possibilità di effettuare test sierologi gratuiti che saranno finanziati dall'Ordine che poi chiederà il rimborso alla Cassa, in base alla convenzione stipulata. Ad effettuare il test covid sarà il Gemelli Molise SpA con sede a Campobasso». Il progetto sarà presentato ufficialmente alla stampa il 4 settembre ma fin da questo momento sul sito dell'Ordine di Campobasso è scaricabile il modulo per prenotare l'esame diagnostico: «Già dall'inizio di agosto abbiamo pubblicizzato l'iniziativa a tutti i colleghi e abbiamo caricato il modulo. In molti, tra i 1500 avvocati molisani, hanno aderito. Una volta ricevuto il modulo compilato, l'ordine comunicherà agli avvocati il giorno, l'orario e il luogo dei test, che verranno eseguiti nella prima decade di settembre».


Collegandoci al tema dei bonus, cogliamo l'occasione per chiedere al Presidente De Rubertis se è a conoscenza di grandi studi di avvocati che hanno chiesto all'avvocato pseudo dipendente di accedere ai 600 euro per poi vederli decurtare dalla fattura: «Non ci sono grandi studi strutturati con più di 20 o 30 avvocati, per cui il fenomeno mi risulta non sussistente. Certamente anche noi abbiamo risentito durante il lockdown di una grossa contrattura della nostra attività». Adesso però la situazione è nettamente migliorata: ' essendo la nostra una piccola realtà ha anche dei vantaggi: la ripresa ufficiale dell'attività a livello nazionale è partita il 12 maggio, da noi il 1 giugno; abbiamo scontato un lieve ritardo dovuto ad un cluster della comunità rom i cui componenti si sono tutti ammalati avendo partecipato in massa ad un funerale. Ma quando siamo ripartiti lo abbiamo fatto in maniera molto sostenuta, tornando a fare le udienze sia penali che civili in presenza; c'è stata solo l'eccezione dei rinvii per le cause che prevedevano l'escussione dei testimoni. La nostra attività è ripresa quasi completamente per la soddisfazione dei colleghi.


Ovviamente abbiamo beneficiato del fatto di essere una piccola regione e di avere una interlocuzione costante e continua con i capi degli uffici giudiziari e della disponibilità dei giudici e del personale di cancelleria». Quindi, a differenza di altre realtà, nessun problema ad accedere alle cancellerie?


«Qualche problema c'è stato, soprattutto all'inizio: il Governo ha imposto le modalità del lavoro


agile anche al personale del settore di giustizia e purtroppo questo personale - non per colpa loro - ha riscontrato difficoltà ad accedere ai sistemi informatici dei palazzi di giustizia, protetti da sistemi di sicurezza. Poi dopo grazie alla collaborazione locale di tutte le componenti avvocatura, magistratura, cancellerie - abbiamo fatto ripartire la macchina. Ad oggi non c'è una apertura totale dei palazzi di giustizia: si può accedere per gli affari urgenti senza limitazioni, per quelli non urgenti con appuntamenti, fissati a stretto giro.


Comunque adesso stiamo ricevendo comunicazioni sulle udienze di settembre ed ottobre'. Quindi nessun rinvio tipo a marzo o aprile 2021? ' Assolutamente no, per questo le dicevo che essere una piccola realtà ha i suoi pregi».

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