Processo Occhionero: notizia di reato fabbricata

di Valentina Stella dal Tribunale di Roma 27 febbraio 2018

Nuova udienza oggi del processo a carico dei fratelli Giulio e Francesca Occhionero accusati dalla procura di Roma di cyber spionaggio.

Oggi l'ingegnere nucleare ha reso dichiarazioni spontanee, di cui vi riportiamo un sunto:


  • Durante tutto il procedimento è stata rappresentata alla difesa, e soprattutto alla Giudice, una sequenza di causalità rispetto al decorso dell'indagine che è assolutamente falsa.
  • Tutto il materiale fornito al momento della denuncia dalla Mentat è, per lo meno, acquisito illegalmente e a partire da molto prima della notizia di reato.
  • La notizia di reato è chiaramente stata fabbricata per essere addossata agli Occhionero; basta rileggere lo storico dell'inchiesta.
  • Se sia stata Mentat o qualcun altro, noi non siamo in grado di asserirlo ma speriamo ci riesca la Procura di Perugia a breve.
  • In quest'ottica è abbastanza sospetta la posizione di chi, invece di seguire la strada della fabbricazione, dove c'erano decine di elementi, ha preferito addossare agli Occhionero e arrestarli sulla base di Tor che è anonimo.
Nel dettaglio alcuni stralci della sua dichiarazione:

Secondo Giulio Occhionero “il materiale che ha fornito l’Enav in sede di presentazione della denuncia”, ricordando che tutto è partito da una email contenente un malware inviata al responsabile della sicurezza Enav, Francesco Di Maio, “è un cd con file scaricati da queste Base url (o simile). Tutti questi file sono stati scaricati cinque giorni prima che arrivasse quell’email a Di Maio, questo è incontrovertibile, ci sono su quel disco 2 mila e 400 file, che riportano la data del 21 gennaio 2016, mentre l’email ad Dottor Di Maio è del 26 gennaio del 2016”.

Vi presentiamo due documenti in esclusiva che secondo la difesa andrebbero a dimostrare l'estraneità dei fratelli Occhionero e aprirebbero le porte ad una ipotesi di creazione del reato da parte di terzi con l'intento di incastrare Giulio e Francesca.


E conclude: "Io trovo che sia inquietante, che non ci sia un Agente del Cnaipic o

della Polizia Postale, che si sia fatto avanti in questo processo a dire “sì, io me ne ero
accorto che era tutto un falso, però lo avevo anche detto”, nessuno ha il coraggio di dire che le prove sono state fatte cinque giorni prima della notizia di reato e non solo questa è la cosa che è sfuggita tanto a loro, quando al Dottor Albamonte, ma gli è sfuggito anche, che ci sono due accessi abusivi alle base url, uno il pomeriggio del 21 gennaio e uno la mattina del 26 gennaio; allora che cosa si
porta a fare un cd alla Procura della Repubblica? Il Dottor Albamonte ha dubbi sul mio
ruolo in questo procedimento, io ritengo che non ci siano più le ragioni di opportunità,
per cui lui sostenga l’accusa. Grazie".


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