Mario Serio contro la circolare del Dap

 Valentina Stella Dubbio 11 novembre 2025 

«Questo nucleo di circolari trova legittimazione in un clima di depauperamento della considerazione della condizione di privazione della libertà, dai Cpr alla Rems passando per le carceri. Il clima lascia prevalere l’atteggiamento retributivo, talvolta anche vendicativo. Questo è autentico concime per alcuni interventi che hanno preso forma»: a dirlo il professore Mario Serio, membro del Collegio del garante dei diritti delle persone private della libertà personale, intervenuto sabato al Comitato direttivo centrale dell’Anm, su invito del presidente della ‘Commissione diritto penitenziario’, il pm Andrea Vacca. Il riferimento è alla ormai nota del 21 ottobre con cui il Dap obbliga le Direzioni degli istituti penitenziari in cui siano presenti detenuti allocati in reparti di Alta Sicurezza o in regime di 41 bis a sottoporre a preventiva approvazione della Direzione Generale Detenuti e trattamento ogni evento di carattere trattamentale che coinvolga la comunità esterna al carcere.  Serio ha proseguito: «la rilettura che la circolare fa dell’art. 17 Op è destrutturante, demolitoria». L’art. 17 Op stabilisce infatti che devono essere il magistrato di sorveglianza e il direttore del carcere a decidere chi può entrare in carcere per svolgere attività. Serio ha descritto la circolare come «la più alta barriera» tra il fuori e il dentro «che moltiplica i fattori di chiusura: non è solo il detenuto ad essere privato delle attività esterne ma anche il mondo esterno è privato della possibilità di dare un apporto ai detenuti». Al termine dell’incontro abbiamo fermato Serio per chiedergli se le sue parole siano condivise anche dagli altri membri del Collegio, ossia Riccardo Turrini Vita e Irma Conti, se quindi arriverà a breve un comunicato congiunto e quando verrà presentata la Relazione al Parlamento che manca da troppo tempo. Serio non nasconde l’imbarazzo nel darci le risposte, alzo lo sguardo al cielo. Su una eventuale presa di posizione sulla circolare ci ha detto: «ci stiamo ragionando», «non escludo una posizione congiunta con l’Anm» e sulla Relazione: «ci sono problemi con la tipografia. La mia è una vita difficile». Al termine ha annunciato, su domanda di Vacca, la sua iscrizione al Comitato del No alla separazione delle carriere.   

Commenti

Post popolari in questo blog

Garlasco, sì alla revisione del processo? Indagato Andrea Sempio

Lettera della famiglia Poggi

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»