Caso Dell’Utri, respinta un’altra richiesta di scarcerazione
di Valentina Stella Il Dubbio 11 aprile 2018
Nuovo rigetto da parte del Tribunale di Sorveglianza di Roma alla richiesta di scarcerazione per motivi di salute per Marcello Dell’Utri. Secondo i giudici l’attuale situazione di detenzione ospedaliera non lede i diritti alla salute e umani del detenuto. Ci sarà una nuova valutazione quando rientrerà in carcere, ossia il prossimo 20 aprile, quando terminerà i cicli di radioterapia a cui si sta sottoponendo dal 14 febbraio presso il Campus Biomedico di Roma. Gli avvocati dell’ex senatore di Forza Italia avevano chiesto invece con un’istanza di verificare se le condizioni in cui è detenuto l’uomo fossero state compatibili con i diritti umani. Per i difensori, Simona Filippi e Alessandro De Federicis, il trattamento cui è sottoposto Dell’Utri, condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, sta aggravando le sue condizioni fisiche e psichiche: cardiopatia, diabete e tumore alla prostata. Dell’Utri attualmente è piantonato 24 ore su 24 da due agenti e come hanno più volte denunciato i suoi difensori, «è costretto a stare in una stanza in cui non è possibile neanche aprire la finestra e dorme con una luce sempre accesa puntata in faccia». Il 20 aprile per lui si riapriranno dunque le porte del carcere romano di Rebibbia. Non è la prima volta che il Tribunale di Sorveglianza nega la scarcerazione per motivi di salute, l’ultima lo scorso 6 febbraio. Lunedì l’ennesimo rigetto.
Nuovo rigetto da parte del Tribunale di Sorveglianza di Roma alla richiesta di scarcerazione per motivi di salute per Marcello Dell’Utri. Secondo i giudici l’attuale situazione di detenzione ospedaliera non lede i diritti alla salute e umani del detenuto. Ci sarà una nuova valutazione quando rientrerà in carcere, ossia il prossimo 20 aprile, quando terminerà i cicli di radioterapia a cui si sta sottoponendo dal 14 febbraio presso il Campus Biomedico di Roma. Gli avvocati dell’ex senatore di Forza Italia avevano chiesto invece con un’istanza di verificare se le condizioni in cui è detenuto l’uomo fossero state compatibili con i diritti umani. Per i difensori, Simona Filippi e Alessandro De Federicis, il trattamento cui è sottoposto Dell’Utri, condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, sta aggravando le sue condizioni fisiche e psichiche: cardiopatia, diabete e tumore alla prostata. Dell’Utri attualmente è piantonato 24 ore su 24 da due agenti e come hanno più volte denunciato i suoi difensori, «è costretto a stare in una stanza in cui non è possibile neanche aprire la finestra e dorme con una luce sempre accesa puntata in faccia». Il 20 aprile per lui si riapriranno dunque le porte del carcere romano di Rebibbia. Non è la prima volta che il Tribunale di Sorveglianza nega la scarcerazione per motivi di salute, l’ultima lo scorso 6 febbraio. Lunedì l’ennesimo rigetto.
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