«Paura delle minacce? Sono un avvocato, non mollo il mio cliente»

di Valentina Stella Il Dubbio 12 settembre 2017


Hanno dato fuoco alla sua macchina perché difende un ragazzo accusato di omissione di soccorso. Ma l’avvocato Pierluigi Barone non cede: «Paura? Io sono un legale e non mollo i miei clienti. Questo modo di fare violento mina i principi base della Costituzione e della civiltà. E noi non possiamo cedere».

Diritto alla difesa sempre più nel mirino di coloro che ignorano i principi basilari di uno Stato di Diritto. Dopo i violenti attacchi sul web contro i legali degli stupratori di Rimini e le aggressioni ai difensori degli indagati per l’omicidio del giovane Emanuele Morganti ad Alatri, oggi tocca all’avvocato Pierluigi Barone. La storia è nota: la sua auto è andata in fiamme davanti la sua abitazione di Lugo. Poi una telefonata anonima al suo studio: «Il tuo cliente è un assassino», riferendosi ad uno dei cinque giovani, difeso da Barone, indagato con gli altri per omissione di soccorso per la morte del 18enne Matteo Ballardini, trovato morto lo scorso aprile da un passante sul sedile passeggero della sua auto, dove era stato abbandonato all’alba dai compagni con cui avrebbe trascorso la sarata consumando droghe.

«Al momento è aperto un fascicolo di indagine contro ignoti racconta l’avvocato minacciato al Dubbio -. Ho fatto la mia denuncia e ho fornito tutti gli elementi per dare un nome agli ignoti di cui già gli investigatori dovrebbero avere un volto. Spero che abbiano controllato le utenze telefoniche. Da subito si è capito che non poteva essere una casualità. A rafforzare l’ipotesi la successiva telefonata, fatta in un italiano perfetto, una voce né di un anziano né di un bambino».

L’incendio alla macchina è però solo un avvertimento. «Mi hanno detto che poi toccherà alla casa, e poi a mia moglie, che è stata anche insegnante di Ballardini per tre anni alle medie». Gli chiediamo se voglia fare il nome del suo cliente ma preferisce di no «perché persone vicine alla vittima sono già andate ad urlare fuori l’abitazione e il posto di lavoro del mio cliente. Tra l’altro egli è indagato, non è stato ancora processato» .

CONTINUA A LEGGERE SUL DUBBIO 

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue