Roma è nel caos: la sindaca governi oppure se ne vada. Intervista a Giachetti
di Valentina Stella (Il Dubbio 8 settembre 2016)
E come in una altalena a carosello , Virginia Raggi scende e
Roberto Giachetti sale. L'affaire
Muraro sta trascinando a fondo la sindaca grillina; dal punto di vista del
metodo, la tanto sbandierata trasparenza si è andata a far benedire (
l'assessore Muraro sapeva dal 18 luglio di essere indagata e lo aveva
comunicato alla Raggi, ma non hanno avuto la coerenza di comunicarlo, anzi
l'assessore lo ha anche negato a domanda precisa), e dal punto di vista del merito il doppiopesismo
pentastellato nei casi di persone indagate non sembra essere una ferita
destinata a sanarsi: se sono gli altri ad essere attenzionati dall'autorità
giudiziaria i grillini chiedono le dimissioni ma, nel momento in cui scriviamo,
l'assessore Muraro siede ancora al suo posto. Mentre il Movimento rischia
l'implosione, chi ne trae beneficio, forse più mediatico che politico, è
Roberto Giachetti. Sconfitto pesantemente a giugno, ora rilancia il suo
progetto 'Roma bella'.
Alla luce dei fatti,
le viene più spontaneo dire "io ve l'avevo detto" o "povera
Roma, in mano a chi sei capitata"?
La situazione è
preoccupante, le recriminazioni servono a poco. La cosa più importante al
momento è che l’amministrazione inizi a occuparsi della città mettendo da parte
le liti interne al movimento 5 stelle che non risolvono i problemi della vita
quotidiana dei romani. Avevano promesso una rivoluzione, di occuparsi del day
by day e invece dobbiamo prendere atto che tutto è fermo.
La situazione
capitolina le sta offrendo molti spunti per criticare il lavoro della Raggi. Ma
forse è più facile fare l'opposizione che il sindaco di Roma.
Il mio obiettivo non è
criticare l’amministrazione Raggi. Come consigliere d’opposizione mi sono messo
a disposizione dell’amministrazione e della città per discutere in maniera
costruttiva nel merito dei provvedimenti, degli indirizzi e delle scelte della
giunta. In questo momento regna la paralisi: le opposizioni non possono
svolgere il loro compito perché non ci sono provvedimenti, il consiglio
comunale non viene convocato, la sindaca non assume decisione. Ho sempre detto
che amministrare una città come Roma non è una cosa facile, figuriamoci in
situazione di totale caos dove non si riesce a capire cosa accade in
Capidoglio.
Secondo lei,
l'assessore Muraro si deve dimettere?
Fin dall’inizio
avevamo evidenziato il conflitto di interesse dell’assessore Muraro in qualità
di consulente della partecipata Ama e sull’opportunità politica di quella
nomina. Il problema non è che la Muraro sia indagata, la mia posizione – a
differenze dei cinque stelle - è sempre
stata molto chiara in merito, ma che l’assessore e la sindaca Raggi abbiano
mentito ai romani. La sindaca e il suo assessore erano a conoscenza fin da luglio
del fascicolo a carico della Muraro ma non hanno ritenuto opportuno informare i
cittadini tantomeno i consiglieri, tanto di maggioranza quanto di opposizione.
Hanno disatteso le premesse fatte in campagna elettorale prima tra tutte la
trasparenza tanto sbandierata e poco praticata.
Virginia Raggi,
sempre in Commissione, ha detto che la situazione dei rifiuti nella capitale è
migliorata. Lei cosa ne pensa?
È stata fatta
un’operazione di pulizia straordinaria nel mese di agosto che ha parzialmente
funzionato perché è obiettivamente più semplice mantenere i cassonetti vuoti in
un periodo in cui la città si svuota per le vacanze estive. La vera risposta ai
romani potrà, e dovrà essere data al rientro dalle ferie, quando si tornerà
alla normalità. Al momento non abbiamo visto nessun atto amministrativo, la
sindaca Raggi ha spiegato in modo superficiale la sua strategia priva di una
visione per il futuro, non affrontando la situazione in maniera strutturale ma solo con interventi di
emergenza. Non si può migliorare la raccolta dei rifiuti se poi non sappiamo
dove mettere e smaltire i rifiuti che preleviamo dalle strade, senza un piano
serio abbiamo ottime probabilità di ripiombare nuovamente in condizioni di
criticità.
Rutelli, come molti
romani, sostiene che bisogna aspettare ancora 6 mesi per giudicare il lavoro
grillino.
Rutelli dal punto di
vista teorico ha ragione, il problema è che qui siamo di fronte a una
situazione straordinaria che credo non sia sia mai verificata prima. In tre
mesi abbiamo assistito soltanto a lotte intestine che hanno portato
all’immobilismo generale; al cambio di tre capi di gabinetto che ha paralizzato
l’attività amministrativa; alle dimissioni di un assessore fondamentale come
quello al bilancio; al venir giù a cascata dei vertici di due aziende partecipate strategiche nella
gestione di settori chiave per la vita quotidiana dei cittadini (mobilità e
ambiente). Noi consiglieri d’opposizione, ad esempio, non siamo stati messi in
condizioni di svolgere il nostro ruolo perché non ci sono stati, se non
pochissimi casi, provvedimenti nel merito su cui discutere. Bisogna dare il
tempo alle nuove amministrazioni di lavorare, certo, ma in questo caso siamo in
presenza di un “non governo” in cui nemmeno la sindaca, che ha ricevuto centinaia
di migliaia di voti, decide. Roma è una città che ha bisogno di ripartire e non
può permettersi di rimanere alla finestra e aspettare che il vento cambi.
Raffaele De
Dominicis, indicato da Virginia Raggi come nuovo assessore al Bilancio del
Comune di Roma, nelle sue prime dichiarazioni ha detto di sentirsi un "uomo libero, indipendente e mi
definisco un discepolo di Benedetto Croce, come lo era il mio amico Marco
Pannella". Secondo lei riuscirà a lavorare bene con i 5 stelle che invece,
a parere di molti, non lasciano così ampi margini di libertà e autonomia
nemmeno alla prima cittadina Raggi?
Ormai è impossibile
prevedere qualsiasi cosa e le sorprese purtroppo sono all’ordine del giorno.
Sarà interessante, per esempio, capire come si svilupperà il dibattito in
giunta sulle Olimpiadi. Il neo assessore De Dominicis ha dichiarato in
un’intervista “le olimpiadi si devono fare. Sono un’opportunità per la città e
un evento di interesse nazionale". Anche l’assessore Berdini si è detto
favorevole mentre sul “fronte” 5 stelle pare si vada verso un no alla
candidatura olimpica, chissà se ci sarà uno streaming a chiarirci le idee! Per
il momento la sindaca ha liquidato l’argomento con un “ne parleremo dopo le
vacanze”. Mi lasci dire, che qui il punto non è soltanto quanta autonomia
abbiano gli assessori che fanno comunque già sapere che daranno “solo
indirizzi”, ma quanta ne abbia un
sindaco sotto contratto, in mezzo tra i fuochi di due studi, Casaleggio e
Sammarco, che non decide nulla tradendo, nei fatti, il mandato dei suoi
elettori.
Lei ha detto che
stiamo assistendo, guardando alle vicende pentastellate nella capitale,
alla "espressione più degenerata
del correntismo e della vecchia politica". Però anche a sinistra ci sono
dei problemi. Il PD a Roma è ancora commissariato e Diamanti su Repubblica ha
scritto che c'è "poco da festeggiare. Perché l'Unità, più che un giornale,
per gli elettori e i militanti del Pd-PdR costituisce un (difficile) obiettivo
da conquistare".
Il lavoro fatto dal
commissario Orfini è stato un lavoro importante, ma tutte le gestioni
“commissariali” a prescindere da chi è chiamato ad esercitare la funzione di
commissario, rendono più fragile la vita democratica di una comunità. A Roma,
il partito deve continuare a lavorare per recuperare la credibilità persa e
riconquistare la fiducia del nostro elettorato, il risultato del 5 giugno sotto
questo punto di vista ne è stata la conferma. Non c’è dubbio che la crisi dei
partiti sia frutto della loro metamorfosi e della degenerazione della politica
in anti- politica, sempre più catalizzatore di una crescente violenza verbale e
culturale, come scrive Diamanti. Ma non è solo questo. L’antipolitica non ha spazzato via tutto, c’è
tanta gente che ha voglia di ripartire, di dare una mano, contribuendo magari
al di fuori dell’impianto classico di un partito – a fare del bene al proprio
territorio, alla propria città, al Paese.
A luglio nasceva
"Roma bella" "per provare a far dialogare le centinaia e
centinaia di persone che nei lunghi mesi di campagna elettorale si sono
riconosciute" nel suo progetto per Roma. Qual è attualmente l'attività di
questo gruppo di persone?
Dopo le elezioni mi
sono accorto che c’erano tante persone che avevano ancora voglia di dare il
proprio contributo, che mi hanno scritto e mi hanno sostenuto incitandomi ad
andare avanti e a non disperdere le energie positive raccolte durante i mesi di
campagna elettorale. Roma Bella nasce da quelle esperienze. Abbiamo creato un
contenitore aperto a tutti coloro che si sono messi a disposizione per la città
e che hanno voglia di condividere idee, suggerimenti o proposte concrete da
tradurre in azioni da portare, ad esempio, in consiglio comunale. Questo gruppo di persone dialoga attraverso i
profili social Facebook e Twitter aprendo discussioni che poi continuano in
riunioni di lavoro vis a vis per produrre idee costruttive per la città.
Che consiglio darebbe
oggi alla sindaca Raggi?
Non ho alcun titolo
per dare consigli. Mi auguro soltanto che la sindaca Raggi inizi a prendersi le
proprie responsabilità e soprattutto che cominci a governare, per il bene di
Roma e dei romani.
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