Manuel Bortuzzo, tentato omicidio per i due fermati

Di Valentina Stella Il Dubbio 8 febbraio 2018
Concorso in tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti: è questa l'ipotesi di reato formulata dalla procura di Roma nei confronti di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano accusati del ferimento di Manuel Bortuzzo, il 19enne giovane promessa del nuoto italiano rimasto paralizzato dopo essere stato colpito da un proiettile nel quadrante sud di Roma, all'Axa, mentre era in compagnia della sua giovane fidanzatina. Oggi alle 10:15 l’interrogatorio di garanzia. I due indagati, di 24 e 25 anni, hanno intanto trascorso la seconda notte in isolamento nel carcere di Regina Coeli.  Dicono di “essere distrutti” e sono pronti a chiedere a scusa alla famiglia del nuotatore: “vogliono mandare una lettera ai genitori del ragazzo ferito tramite noi”, hanno annunciato gli avvocati Alessandro De Federicis e Giulia Cassaro. Proprio al Dubbio De Federicis, che assiste Marinelli, ha precisato alcuni aspetti della tragedia avvenuta: “Lorenzo e Daniel si volevano costituire da domenica scorsa, perché io sono stato subito contattato dai familiari. La mattina i due si sono accorti di quanto successo e hanno deciso di confessare. Avevano un grosso peso sulla coscienza”. Il legale ha anche precisato che il suo assistito “è incensurato e avrebbe sparato a Manuel scambiandolo per chi lo aveva minacciato nel pub all’interno del quale vi era stata poco prima una violentissima rissa, un lancio di oggetti e diverse minacce erano state rivolte alla famiglia dei due; Lorenzo poi ha un figlio di un mese”. I due – continua De Federicis - “sono poi ritornati sul posto e Lorenzo senza mirare, quasi a voler compiere un gesto dimostrativo perché preoccupato per le minacce, ha esploso dei colpi nella direzione di Manuel, che purtroppo si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato”.  Lorenzo Marinelli ha dichiarato e fatto mettere a verbale: “Io mi sono costituito e vado in carcere perché è giusto che Manuel abbia giustizia”. Marinelli avrebbe nascosto a Bazzano di essere armato. I due, dunque, avrebbero sbagliato bersaglio a causa del buio quando nella notte tra sabato e domenica hanno aperto il fuoco all'Axa. Su di loro il cerchio si stava stringendo: ad incastrarli, secondo alcune testimonianze raccolte, sono stati una serie di dettagli fisici, tra cui il doppio taglio di capelli di uno dei due che poi era fuggito a San Basilio. Le indagini aveva avuto un'accelerazione martedì con il rinvenimento della pistola calibro 38 usata probabilmente per il tentato omicidio, in un prato vicino ad Acilia, su cui erano state trovate delle impronte.  Gli investigatori hanno già incassato i ringraziamenti del ministro dell'Interno Matteo Salvini “per il consueto impegno e l'alta professionalità”. “Gli infami che hanno sparato - ha detto il leader della Lega - devono marcire in galera”. E anche sui social le reazioni degli utenti sono state molto pesanti: “lurido bastardo, ti auguro di non vedere mai più tuo figlio, e prima di colpire te bisogna colpire tuo figlio”; e ancora “Spero che qualcuno vi spari ma non per errore e che rimaniate su una sedia a rotelle anche voi! Infami!!!!”. Sul clima di odio che sta crescendo intorno a Marinelli e Bazzano, l’avvocato De Federicis ha concluso: “si è trattato sicuramente di un gesto folle, bruttissimo di cui i due ragazzi sono consapevoli. Se verranno divulgate le immagini dei video interrogatori si vedrà la disperazione dei due, e quanto hanno pianto per quello che hanno fatto a Manuel. Non bisogna mai dimenticare che un conto è l’aspetto emotivo della vicenda, un altro è quello giuridico”.  Con la solita compostezza e dignità, ieri, il padre del ragazzo, Franco Bortuzzo, si è recato in Questura per incontrare il Questore Guido Marino e ringraziarlo del lavoro svolto dalla Squadra Mobile che ha portato al fermo di coloro che hanno sparato colpendo il figlio; ha definito ‘angeli’ i poliziotti che hanno condotto le indagini sul ferimento di suo figlio. Intanto, la prognosi di Manuel non sarà ancora sciolta. Il ragazzo è al momento ricoverato in terapia intensiva presso l'ospedale San Camillo ed è ancora attaccato ai 'drenaggi'. Sarebbe infatti proprio l'attuale esigenza di 'drenaggio' a rendere impossibile il suo trasferimento in una struttura di riabilitazione. 

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