Al via ottavo congresso del Partito Radicale

di Valentina Stella Il Dubbio 22 febbraio 2019

Al via oggi dalle ore 15 e fino a domenica l’VIII Congresso italiano del Partito Radicale presso l’Hotel Quirinale di Roma (via Nazionale 7, a pochi minuti dalla Stazione Termini). Il tema dell’assemblea: “perché Radio Radicale viva…per la vita dello Stato di diritto federalista laico, del diritto alla conoscenza, della giustizia, degli Stati Uniti d’Europa”.  Gli interventi di apertura saranno affidati a Massimo Bordin, al professore Giovanni Maria Flick e al professor Tullio Padovani. Come illustrato in una conferenza stampa, tenutasi ieri presso la sede Partito Radicale, l’oggetto della tre giorni – ha dichiarato Maurizio Turco, coordinatore della Presidenza del Partito – “è la vita del servizio pubblico fino ad oggi fornito da Radio Radicale”. Il Governo ha infatti deciso di dimezzare la convenzione per la messa in onda delle dirette parlamentari e ha rifinanziato solo con 5 milioni fino al 21 maggio 2019. Le possibilità che si aprono sono tre dopo quella data: la chiusura, un ripensamento da parte del Governo, la volontà di un mecenate di investire nell’immenso patrimonio della Radio. Infatti  - come spiega Turco – “non si tratta di salvare la Radio ma di continuare ad assicurare una funzione pubblica da decenni fornita ai cittadini e alle istituzioni, in una situazione in cui nessun altro svolge lo stesso servizio alle stesse condizioni, come dimostrano gli attestati provenienti dal mondo accademico, giornalistico e anche politico”. Il dibattito sarà dunque focalizzato su questo ma anche sulle tre denunce contro il tg1, il tg2 e il tg3, redatte e illustrate dall’ex parlamentare radicale Marco Beltrandi: “ le abbiamo inviate all’Agcom, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, per evidenziare due anni e mezzo di totale negazione dell’informazione nei telegiornali Rai a scapito dei cittadini italiani circa le numerosissime e rilevanti iniziative a livello nazionale e transnazionale intraprese dal Partito”. Presente alla conferenza anche Sergio D’Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino: “è stato necessario convocare questo congresso italiano perché hanno decretato la chiusura di Radio Radicale, dopo 42 anni di storia, di vita, di lotta, dell’affermazione del principio einaudiano ‘conoscere per deliberare’. Marco Pannella ha concepito la Radio ma nel corso del tempo l’ha scoperta non solo come fonte della conoscenza ma anche come la prima vera università popolare con la quale si sono formate generazioni di italiani”.  Ha concluso la conferenza stampa Rita Bernardini, membro della Presidenza del Partito: “il governo del cambiamento non  ha ridotto della metà solo la convenzione che prevede la trasmissione delle sedute parlamentari ma sta mettendo in pericolo tutto il resto che Radio Radicale trasmette che è vero servizio pubblico: chi avrebbe mai potuto conoscere quello che avviene per esempio al Consiglio Superiore della Magistratura nella sezione disciplinare  o ciò che accade nelle assemblee di partito, dei sindacati, delle associazioni?”.

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