Processo Occhionero: conclusa istruttoria dibattimentale
Di Valentina Stella dal Tribunale di Roma
Si è conclusa ieri venerdì 16 marzo 2018 l’istruttoria
dibattimentale del processo a carico dei fratelli Giulio e Francesca Occhionero
accusati dalla Procura di Roma di cyber spionaggio. Il 10 aprile ci sarà la
requisitoria del pm Eugenio Albamonte e quella delle parti civili, il
12 invece l'arringa degli gli avvocati difensori Roberto Bottacchiari e Stefano
Parretta. Da questo
blog e dalle pagine del Dubbio abbiamo cercato di raccontarvi tutti i
passaggi di questa intricata vicenda.
Dove eravamo rimasti?
Nell’udienza del 15
febbraio era emerso un dato importante: il giudice aveva chiesto ai testi del CNAIPIC,
ossia la polizia postale, se al momento esistesse un file con l’elenco preciso
delle vittime istituzionali - quelli
urlati da tv e giornali al momento dell’arresto degli Occhionero tipo Renzi,
Draghi, Monti, Fassino, Cicchitto - che avrebbero subito un hackeraggio da
fratelli Occhionero e successiva esfiltrazione di dati personali. La risposta,
dopo un anno di carcere per Giulio Occhionero e nove mesi per la sorella
proprio per l’accusa di esfiltrazione, e 5 mesi di processo era stata che al
momento questo elenco non esiste.
Nella successiva udienza
del 27 febbraio l’ingegnere Giulio Occhionero aveva reso spontanee
dichiarazioni, evidenziando sostanzialmente che a suo parere i file presentati
nella denuncia dell’Enav e analizzati dai loro consulenti esterni della Mentat sono
stati fabbricati prima che venisse compiuto il reato e quindi era tutto
preparato - non si sa da chi – per incastrare
lui e la sorella. Su questo sta indagando la Procura di Perugia, in particolare
sull’operato di Albamonte e di due agenti del Cnaipic. Ma non è escluso che la
lista degli indagati possa allargarsi nelle prossime settimane.
Ma veniamo alla udienza del 16
marzo, durante la quale è stato ascoltato per la seconda volta il consulente informatico
della difesa Mattia Epifani.
Il dottor Epifani ha analizzato:
- l’informativa dal CNAIPIC e la relativa documentazione informatica allegata, depositata nel fascicolo del PM Albamonte;
- allegati digitali alla consulenza tecnica della società Mentat S.r.l. e in particolare i 2 DVD contenenti, rispettivamente, i file “Encrypted” e i corrispondenti file “Decrypted
Le conclusioni a cui il
consulente è giunto sono le seguenti:
“Sulla base delle relazioni analizzate, sui computer riferibili a Giulio Occhionero:
1. Non sono state rinvenute password o documenti riferibili ai seguenti
domini e ai relativi
enti: agenziademanio.it, agenziadogane.it, agenziaentrate.it,
agenziaterritorio.it, alitalia.it,
bancaditalia.it,
beniculturali.it, carabinieri.it, cisl.it, comune.*.it, enav.it, enel.com,
enel.it, eni.com,
eni.it, esteri.it, finanze.it,
finmeccanica.com, finmeccanica.it, gdf.it, inps.it, istat.it, lavoro.gov.it,
matteorenzi.it, mit.gov.it,
partitodemocratico.it, pdl.it, posteitaliane.it, provincia.*.it, tesoro.it
2. Il numero totale di password riferibili agli enti istituzionali sopra
citati è pari a 18 su 6.149. Tuttavia per
nessuno di tali soggetti sono
stati rinvenuti accessi alle caselle di posta elettronica o
messaggi/documenti estratti dai
relativi computer
3. Con riferimento ad enti istituzionali, documenti sono stati rinvenuti
unicamente in relazione alla Regione Lazio (computer di Elena Prezioso), per un totale di 8 file
(e non 18, come riportato nella tabella presente nell’allegato 3 del
CNAIPIC). Non sono state, tuttavia, rinvenute informazioni relative alla presenza di password e ad
eventuali accessi alla casella di posta elettronica.
Sulla base delle relazioni
analizzate, sui computer riferibili a Maria Francesca Occhionero è possibile concludere che non sono presenti password, messaggi di
posta elettronica, documenti o altri file riferibili agli enti istituzionali
già sopra citati”.
Inoltre confrontando i dvd consegnati dalla Mentat contenenti il primo i file criptati e il secondo quelli decriptati, il dottor Farina, pur trovando l'opposizione del pm Albamonte a questa ulteriore spiegazione della sua analisi a cui invece il giudice ha dato l'ok, arriva a sostenere che "i file scaricati dalla BASE URL e
memorizzati nel DVD “Encrypted” allegato presentano, in parte, date di ultima modifica antecedenti al 26/1/2016. In particolare tutti i file, tranne uno, nella cartella
“d1b4a550fe7439de4fda569b91a4624b59b45e5b” (equivalente della versione decifrata “bin”) hanno data di ultima modifica corrispondente con il 21/1/2016, mentre uno, ovvero il file
9c976e3315208cab087156cef2a079d93a3c15a1 (equivalente della versione decifrata “test.exe”) ha data di ultima modifica corrispondente con il 26/1/2016 alle ore 10.46.15. "
Il che, a detta della difesa, starebbe a significa che la Mentat ha scaricato i file prima della notizia di reato e stranamente 3 minuti dopo che la email col malware fosse stata inviata all'Enav.
Inoltre confrontando i dvd consegnati dalla Mentat contenenti il primo i file criptati e il secondo quelli decriptati, il dottor Farina, pur trovando l'opposizione del pm Albamonte a questa ulteriore spiegazione della sua analisi a cui invece il giudice ha dato l'ok, arriva a sostenere che "i file scaricati dalla BASE URL e
memorizzati nel DVD “Encrypted” allegato presentano, in parte, date di ultima modifica antecedenti al 26/1/2016. In particolare tutti i file, tranne uno, nella cartella
“d1b4a550fe7439de4fda569b91a4624b59b45e5b” (equivalente della versione decifrata “bin”) hanno data di ultima modifica corrispondente con il 21/1/2016, mentre uno, ovvero il file
9c976e3315208cab087156cef2a079d93a3c15a1 (equivalente della versione decifrata “test.exe”) ha data di ultima modifica corrispondente con il 26/1/2016 alle ore 10.46.15. "
Il che, a detta della difesa, starebbe a significa che la Mentat ha scaricato i file prima della notizia di reato e stranamente 3 minuti dopo che la email col malware fosse stata inviata all'Enav.
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