Gli ergastolani di “ Spes contra spem” nel direttivo di Nessuno Tocchi Caino

Di Valentina Stella Il Dubbio 19 dicembre 2017

Il settimo congresso di Nessuno Tocchi Caino, soggetto costituente il Partito Radicale, si è concluso sabato sera nel carcere milanese di Opera dove, nel dicembre 2015, si era svolto l’ultimo a cui ha partecipato Marco Pannella. Confermati alla Segreteria e Tesoreria rispettivamente  Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti, mentre Rita Bernardini è stata eletta presidente. La scelta del 16 dicembre come data per tenere il Congresso non è stata casuale, bensì proprio a ridosso del 18 dicembre, giorno in cui, dieci anni fa, vi fu l’approvazione della Risoluzione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della moratoria delle esecuzioni capitali che ha contribuito a far quasi dimezzare le esecuzioni, dalle circa 6000 del 2007 alle almeno 3000 dell’anno scorso, oltre che a far aumentare il numero dei Paesi a vario titolo abolizionisti passati dai 148 del 2007 ai 160 attuali. Tuttavia, a causa dell’emergenza terrorismo, alcuni Stati hanno reintrodotto la pena di morte o hanno ripreso le esecuzioni, per questo Nessuno Tocchi Caino ha deciso di impegnarsi  in un progetto per contenere la pena di morte in Tunisia, Egitto e Somalia. «Il Congresso ha anche deciso – commenta Elisabetta Zamparutti -  con una mozione approvata all’unanimità, di prendere iniziative volte a superare, con la pena di morte, anche la morte per pena e la pena fino alla morte, nei fatti decretate dall’armamentario emergenzialista speciale di norme e regimi penitenziari quali l’ergastolo ostativo, il 41-bis e l’isolamento diurno, per far vivere il “diritto alla speranza” che appartiene ad ogni essere umano, diritto codificato nello spazio del Consiglio d’Europa dalla giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo e dagli standard del Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT), ma negato, come è in Italia, da quello sbarramento automatico alla concessione di benefici penitenziari per chi sia imputato o condannato per i reati di cui al 4-bis, fintanto che non decida di collaborare alle indagini». Ad Opera si è festeggiato soprattutto il raggiungimento dell’obiettivo dei 3000 iscritti al Partito Radicale fissato, pena la sua chiusura, dal 40° Congresso tenuto nel Carcere di Rebibbia e che ora ne deve raggiungerne altrettanti nel 2018, per continuare le lotte di Marco Pannella.  «Tra coloro che hanno dato un contributo rilevante alla salvezza del Partito – commenta Sergio D’Elia -  ci sono stati sicuramente le iscrizioni dei detenuti, a partire da quelli di Opera: per questo, proprio perché il vissuto conta, il Congresso di Nessuno Tocchi Caino ha deciso di eleggere nel nuovo Consiglio direttivo gli ergastolani ostativi del docufilm “Spes contra Spem – Liberi dentro”, del regista Ambrogio Crespi».  All’evento ha partecipato il Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri che ha annunciato che l’approvazione dei decreti attuativi dell’ordinamento penitenziario da parte del Consiglio dei Ministri è questione di giorni. 

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