Commercialisti napoletani impegnati per la formazione nelle carceri

di Valentina Stella Il dubbio 23 dicembre 2017

Siglato dal Ministero della Giustizia, dalla Regione Campania, dal marchio E. Marinella  e dall'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli un protocollo di intesa per la formazione professionale all’interno degli istituti di pena come modello per l’inclusione.  Il progetto consiste nella creazione di un laboratorio di sartoria artigianale all’interno della casa circondariale femminile di Pozzuoli per il confezionamento di cravatte in dotazione al Corpo di Polizia penitenziaria e di un numero predefinito da usare come cadeaux istituzionali. Il marchio E. Marinella, rappresentante dell’eccellenza sartoriale italiana nel mondo, ha fornito mobilio e macchinari per la realizzazione del laboratorio tessile all’interno della Casa Circondariale e ha messo a disposizione anche l’esperienza delle maestre artigiane più esperte del proprio laboratorio, che hanno periodicamente incontrato le detenute per permettere loro di svolgere un’attività formativa-lavorativa nel corso del periodo di permanenza all’interno dell’istituto penitenziario. Si tratta di una vera e propria società, impegnata nel settore tessile: per questo è rilevante il contributo dei commercialisti partenopei che metteranno gratuitamente a disposizione del laboratorio un professionista che gestirà gli adempimenti fiscali e le questioni relative agli aspetti burocratici delle lavoratrici. “Il recupero della legalità passa attraverso la formazione professionale e il lavoro, strumenti fondamentali non solo a garanzia della sicurezza sociale ma anche come elementi cardine a prevenzione della recidiva  - ha commentato Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei commercialisti napoletani -  I commercialisti offriranno una formazione professionalizzante che permetterà l’inclusione sociale: in questo contesto i professionisti istruiranno i rudimenti di impresa, analizzando i processi base di una qualsiasi attività di produzione con corsi ed assistenza specifica".  Gli ha fatto eco il Ministro Andrea Orlando che sul suo profilo twitter ha scritto: " In questi anni abbiamo lavorato per cambiare il carcere, progetti come questo servono a ridurre la recidiva e aiutare il reinserimento".

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