Nelle carceri la situazione peggiora di anno in anno

di Valentina Stella Il Dubbio 31 dicembre 2019


Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino ed esponente del Partito Radicale, stamattina sarà in visita al carcere romano di Regina Coeli insieme all’onorevole Roberto Giachetti ed altri compagni radicali mentre domani andrà in quello di Rebibbia. Un rituale che si ripete ormai da anni.

Che bilancio fa della situazione carceraria e quali sono gli obiettivi urgenti da raggiungere nel 2020?

Come per gli anni precedenti, anche quello che sta per finire è stato un anno dolorosissimo sia per chi è detenuto, sia per chi in carcere ci lavora. 52 suicidi fra i detenuti e 11 fra il corpo degli agenti di polizia penitenziaria costituiscono un dato allarmante, indice del profondo disagio, al limite della disperazione, che si vive nei nostri 190 istituti penitenziari. Il clima che riscontriamo nelle nostre visite è sempre più cupo e, a volte, straziante come quando siamo andati in visita nel carcere di Agrigento. Il sovraffollamento ha il suo peso, anche se occorre rilevare che l'aumento della popolazione detenuta si è ridotto rispetto agli ultimi anni. Se negli ultimi tre anni le persone recluse erano circa 2.500 in più dell'anno precedente, tra il 2018 e il 2019 l'aumento è stato di 1.172 unità. Il problema è che i posti disponibili regolamentari sono inchiodati da anni a 50.500 dai quali occorre sottrarre i posti inagibili che continuano ad essere intorno ai 4.000, il che vuole dire che il sovraffollamento reale è intorno al 130%. L'obiettivo urgente è quello di ridurre sensibilmente la criminogena permanenza in carcere il che è certamente a portata di mano se pensiamo che quasi novemila detenuti hanno un residuo pena inferiore a un anno e almeno ottomila tra un anno e due anni.

Avete avuto risposta dal ministero della Giustizia alle decine di interrogazioni parlamentari presentate a seguito del “Ferragosto in carcere”? L'assenza, l'indifferenza delle istituzioni è disarmante: a mio avviso non rispondono perché dovrebbero ammettere colpevoli omissioni che metterebbero seriamente in mora il governo di turno. Comunque, se i parlamentari interroganti non intendono limitarsi al semplice deposito di un atto di sindacato ispettivo, la risposta possono pretenderla: c'è scritto nei regolamenti di Camera e Senato e noi deputati radicali della XVI legislatura siamo riusciti a far rivivere norme cadute in disuso. Si è da poco concluso il congresso di Nessuno Tocchi Caino. Il nostro Paese è pronto culturalmente per l'abolizione dell'ergastolo ostativo?

Facciamo attenzione, ci sono diritti umani fondamentali che non possono essere mai violati, nemmeno di fronte a maggioranze schiaccianti di popolo: nessuno Stato può, per esempio, torturare o uccidere un essere umano. Si tratta di principi inderogabili che, nonostante le violazioni che ancora oggi ci sono nel mondo, hanno fatto migliorare l'umanità nel corso dei secoli. Questi “principi” vanno promossi, e qui entra in gioco la politica che o è cultura o non è ( e viceversa). E credo che Nessuno Tocchi Caino, che ha realizzato dentro il carcere di Opera con gli ergastolani ostativi, il film di Ambrogio Crespi “Spes contra Spem- liberi dentro”, compia proprio l'impresa ( attraverso il confronto) di accrescere la consapevolezza generalizzata che al male non si possa corrispondere con altrettanto male, soprattutto se questo male è inferto dalle mani dello Stato. Quanto ha messo in pericolo l'immagine della lotta

radicale per la legalità nelle carceri il caso Nicosia?

Non c'è stata, né poteva esserci alcuna ripercussione. Il rigore che connota le nostre visite dedicate esclusivamente a verificare le condizioni di detenzione così come previsto dalla legge, è da tutti riconosciuto.

La Cassazione ha stabilito che la coltivazione domestica non è reato. I giudici arrivano dove i politici latitano? Accade su molti fronti. Fu Marco Pannella ad incitare il movimento radicale ad adire le giurisdizioni superiori quando sono in gioco diritti umani fondamentali, in primo luogo quello ad essere informati, costantemente violato dai mezzi di informazione di massa. Le sezioni unite della Cassazione hanno infranto il pregiudizio per il quale il cittadino è sottoposto al penale solo se la cannabis che intende consumare se la coltiva, mentre il penale scompare se, per uso personale, ci si rifornisce al mercato criminale delle mafie: un'irragionevolezza che dovrebbe suscitare l'intervento della Consulta. Ma per la regolamentazione/ legalizzazione dell'intero settore delle cosiddette droghe illegali, oggi sotto il monopolio esclusivo delle organizzazioni mafiose, devono intervenire governi e parlamenti e, per questo, cercheremo di aiutarli anche con le nostre disobbedienze civili. La stessa indifferenza politica la conosciamo in materia di fine vita. Ci è voluta la Consulta per dare un segnale forte a partire dal caso Cappato- Dj Fabo. È stata ed è, a mio avviso, quella di Marco Cappato, una battaglia radicale esemplare dal punto di vista del rigore della nonviolenza. Un'iniziativa che nel corso degli anni ha ottenuto importanti successi incarnati da due personalità che rimarranno nella storia della conquista dei diritti civili: Luca Coscioni e Piergiorgio Welby; senza la loro determinazione, intelligenza e leadership politica, non ce l'avremmo mai fatta, come nel passato accadde con quelli che Pannella chiamava “i cornuti del matrimonio” o, sul fronte dell'aborto, con le donne che si autodenunciavano o, ancora, su quello dell'obiezione di coscienza, con i “disertori” del servizio militare. L'affermazione di coscienza, liberata dalla violenza dello Stato etico, è il comune denominatore di queste conquiste che richiedono, è il caso di ribadirlo, un cittadino sempre più responsabile.

Dove andrà il Partito Radicale nel 2020?

Dobbiamo continuare la traversata nel deserto, in direzione ostinata e contraria a quello che sembra essere il corso delle cose. Non potremmo farcela però senza quel minimo di risorse umane ed economiche che fino ad oggi, nonostante tutto, ci siamo conquistati giorno dopo giorno. Se la vulgata comune dice che è un bene ridurre drasticamente il numero dei parlamentari perché così lo Stato risparmia, il Partito Radicale deve poter trovare lo spazio di informazione adeguato per poter dimostrare la verità delle cose, e cioè che il “risparmio” è quello di una tazzina di caffè all'anno ( non al giorno) per ogni cittadino e che, di contro, ci saranno milioni di cittadini che non avranno più la possibilità di essere rappresentati.

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