A Bologna la prima osteria in un carcere minorile

di Valentina Stella Il Dubbio 10 ottobre 2019

Aprirà oggi a Bologna la Brigata del Pratello, la prima osteria in Italia all'interno di un carcere minorile. Sarà il ponte tra il fuori, la società civile, e il dentro, ossia i giovani detenuti dell’Istituto Penale Minorenni “Siciliani” proprio in via del Pratello. Cuochi e camerieri saranno infatti i ragazzi reclusi nella struttura che si trova in pieno centro storico. All'inaugurazione è stato invitato anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. L'iniziativa è promossa da Fomal, un ente che si occupa di formazione professionale nel campo della ristorazione, con il sostegno della Regione Emilia Romagna e della Fondazione Del Monte.

A seguire i ragazzi è stato lo chef Mirko Gadignani, che è anche cuoco del Bologna Calcio. I giovani detenuti coinvolti saranno tra i 6 e gli 8 a turno tra i ragazzi dell’istituto penale minorile: 3- 4 aiuto cuochi, 3- 4 camerieri. Il servizio ristorativo sarà realizzato con la preziosa collaborazione di chef professionisti riconosciuti a livello nazionale. A seguire i ragazzi in questa esperienza ci saranno alcuni educatori professionali, in collaborazione con gli addetti alla sorveglianza, che affiancheranno chef e maître nella conduzione della Brigata di cucina, realizzeranno interventi educativi, orientativi e motivazionali, facilitando la gestione del gruppo. L'osteria sarà ospitata nell'antico chiostro del carcere e potrà garantire circa 40- 50 coperti. Inizialmente, nel periodo da ottobre a dicembre 2019, le cene- evento saranno esclusivamente ad invito.

A partire da gennaio 2020 l’esperienza verrà aperta al pubblico, sulla base di una programmazione di serate a tema. L’obiettivo è quello di dare seconde possibilità ai giovani detenuti, di trasmettere loro delle competenze affinché, quando avranno terminato di scontare la pena, potranno proporsi al mondo del lavoro con più consapevolezza e capacità.

Per Beatrice Draghetti, presidente di Fomal «qualsiasi sia il reato che i ragazzi detenuti abbiano alle spalle è impensabile che sulla loro vita sia scritta la parola fallimento». Giusella Finocchiaro, Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna chiede «qual è il senso della pena? Andiamo ai principi della nostra Costituzione, il fine della pena è la rieducazione e quello che noi dobbiamo fare è cercare delle strade affinché essa si possa realizzare». Valeria Bonora, direttrice area socio- educativa Fomal, ha sottolineato come «fare varcare le porte dell’istituto alla cittadinanza ha costituito la complessità del progetto: l’Osteria rappresenta questa possibilità grazie alla quale anche i ragazzi escono da quelle sbarre».

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