Appello del Garante per Paolo Piccolo
Angela Stella Unità 22 agosto 2025
Tutelare il diritto alla salute per Paolo Piccolo, detenuto di Bellizzi Irpino ricoverato all’ospedale Moscati di Avellino dopo un pestaggio: è quanto chiede il garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello. Paolo Piccolo, classe 1999, originario di Barra (Napoli) , finisce dentro per spaccio prima a Frosinone poi nel carcere nel capoluogo irpino. Nella notte del 22 ottobre del 2024 il terribile evento: il 25enne subisce un crudele pestaggio con violenza inaudita da parte di altri detenuti che presero il controllo di alcuni reparti. Da quanto risulta agli atti di indagine altri reclusi intimarono ai pochissimi agenti di polizia penitenziaria di turno: “Consegnateci le chiavi del piano terra destro e vi risparmieremo la vita”. Due agenti penitenziari, in servizio per sorvegliare tre intere sezioni del carcere, furono immobilizzati e privati delle chiavi, permettendo agli assalitori di mettere in atto il loro piano di violenza, come riferito da Avellino Today. L'obiettivo: prelevare e punire brutalmente due compagni di detenzione, tra cui Paolo Piccolo che subì 22 coltellate, fratture multiple alle costole e al braccio destro, un polmone perforato e il cranio sfondato. I motivi dell’aggressione rimangono al momento sconosciuti. Il processo che coinvolge decine di imputati accusati di tentato omicidio aggravato dalla crudeltà, sequestro di persona e resistenza al pubblico ufficiale riprenderà il 12 settembre 2025, nel frattempo con rito abbreviato ci sono state già le prime tre condanne. Su quanto accaduto quella notte la magistratura continua ad indagare. Ma il problema ora è un altro: secondo un recente bollettino medico del Moscati il paziente dopo un periodo in coma ora è sì vigile ma affetto da tetraparesi spastica e non parla. Le sue condizioni generali sono molto complesse. Avrebbe bisogno di essere ricoverato in una struttura assistenziale di riabilitazione intensiva. La dirigenza dell’ospedale avellinese si è rivolta a diverse strutture in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto Molise, Lazio, Puglia. Tuttavia al momento nessuno vuole farsi carico del giovane che di certo non creerebbe problemi di sicurezza considerato che è immobile in un letto, tanto è vero che non è più neanche sotto vigilanza. Pertanto, il garante Samuele Ciambriello lancia un appello: “i ritardi burocratici non consentono al giovane Paolo Piccolo un ricovero in una struttura sanitaria campana, o fuori regione, per la riabilitazione neuromotoria. Lancio un appello alle strutture sanitarie della Campania, ai dirigenti sanitari e alle forze politiche affinché vi sia un intervento immediato e risolutivo per Paolo, ad oggi nessuna struttura sanitaria è disponibile ad accoglierlo. Superiamo la burocrazia e i ritardi. Paolo Piccolo merita giustizia, ha diritto alla speranza e diritto alla vita. Ringrazio i medici e gli operatori sanitari del Moscati che si sono prodigati fino ad oggi, ma invito la Direzione sanitaria dell’ospedale a trovare con le autorità competenti una struttura riabilitativa ad alta intensità in Campania al più presto”. Le parole del Garante seguono a quelle di qualche mese fa della nonna del giovane, Cira: “Mio nipote non fa parte di nessun clan, ha sbagliato e stava pagando per quanto compiuto, ma non si merita di morire. Mio nipote si deve riprendere e deve essere trasferito in un centro di riabilitazione intensivo. Ha due bambini piccoli che chiedono sempre di lui”. “Lui avverte tutto- disse disperata - è uscito dal coma, pesa venticinque chili, ora non possiamo mollare, dobbiamo salvarlo. Abbiamo anche dormito in questo ospedale, pregando ininterrottamente affinché Paolo rispondesse alle terapie. Ora che i medici del Moscati hanno fatto di tutto per salvarlo non possiamo mollare” aveva concluso la donna.
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