Per il diritto a un fine pena che non uccida la vita
di Valentina Stella Il Dubbio 27 01 2017 Contro la pena di morte viva. Per il diritto a un fine pena che non uccida la vita': questo il titolo del convegno organizzato da Ristretti Orizzonti, diretto da Ornella Favero, venerdì scorso nella casa di reclusione di Padova. Dunque l’ergastolo al centro della discussione, soprattutto l’abolizione di quello ostativo, ovvero la pena perpetua, prevista dall’art. 4 bis dell’ordinamento penitenziario, che viene comminata a chi si è macchiato di delitti particolarmente gravi, relativi, per la gran parte delle volte, a fatti di criminalità organizzata e terrorismo. Il solo modo che questi condannati hanno per uscire dal carcere è la collaborazione con lo Stato - in pratica divenire dei pentiti - a meno che essa non sia impossibile o inesigibile. «Dopo 25 anni da quel tragico 24 gennaio ho incontrato la persona che ha fatto parte del commando che ha ucciso mio padre» racconta Sabina Rossa, figlia di Guido, sindacalista ucciso dalle ...