Università, iscrizioni gratis per i detenuti dell’Umbria

Di Valentina Stella Il Dubbio 3 novembre 2017

Per la prima volta l’iscrizione all’università sarà gratis per i detenuti umbri: è questa la decisione presa dal Prof. Franco Moriconi, Rettore dell’Università degli Studi di Perugia,  che ha accolto la richiesta del Garante delle persone private della libertà della Regione Umbria, Stefano Anastasia, per una totale esenzione dai costi di iscrizione per i reclusi. Il termine della scadenza per le immatricolazioni è stato posticipato al 6 novembre. “Per molte persone detenute - spiega Anastasia - lo studio universitario rappresenta una straordinaria opportunità formativa, motivazionale e di approfondimento, che costituisce un elemento essenziale nella concretizzazione della finalità rieducativa della pena prevista dalla Costituzione”, in particolar modo – è bene ribadirlo – dall’articolo 27 per cui “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. “Con questa motivazione ho chiesto al Rettore - prosegue Anastasia - di valutare la possibilità di praticare ulteriori misure, oltre alla parziale esenzione già in vigore da qualche anno, per agevolare e, magari, incentivare percorsi di studio tra le persone detenute”. Infatti la sola prima rata di iscrizione è pari a circa 400 euro.  "Ritenendo pienamente condivisibile lo spirito dell'iniziativa”, il Rettore Moriconi ha comunicato al Garante che si provvederà ad attuare già a partire da quest'anno accademico, “l'esonero totale dal contributo onnicomprensivo annuale a beneficio degli studenti detenuti iscritti all'Ateneo di Perugia, ampliando la parziale riduzione della contribuzione già prevista a livello regolamentare". “Si tratta - prosegue Anastasia - di una decisione di grande importanza, di cui sento di dover ringraziare personalmente il Rettore Moriconi. Ora confido nella medesima sensibilità e attenzione degli organi regionali e, in particolare della Presidente Marini, per un analogo sforzo: l'esenzione dalla tassa regionale per il diritto allo studio” continua Anastasia. Secondo i dati relativi al 2016, “sono 13 i detenuti iscritti all’università in Umbria, la maggior parte del carcere di Spoleto dove, essendovi reclusi condannati a pene medio lunghe, lo studio rappresenta uno strumento importante per migliorare la qualità della vita detentiva, e quindi mi auguro che questa decisione aumenti il numero di coloro che decideranno di proseguire i loro studi”, conclude Anastasia, garante dei detenuti anche nel Lazio, dove ha stipulato simili convenzioni negli atenei di Roma Tor Vergata e Roma Tre. 

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