Carriere separate Le firme alla Camera «Ma Boldrini aveva di meglio da fare»

Di Valentina Stella il Dubbio 1 novembre 2017


Al termine dei sei mesi previsti per legge, l'obiettivo è stato centrato e superato: sono infatti 60810 le sottoscrizioni raccolte dall’Unione delle Camere Penali Italiane in favore della proposta di legge di iniziativa popolare per la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Ieri la consegna delle firme alla Camera dei Deputati, dopo un sit-in in piazza Montecitorio, a cui hanno preso parte  diversi esponenti del Partito Radicale, tra cui Sergio D’Elia, che ha contribuito in maniera notevole alla raccolta delle firme durante le Carovane per la Giustizia. La presidente della Camera Laura Boldrini non ha però ricevuto la delegazione dei penalisti: “evidentemente aveva qualcosa di meglio da fare, anche se  le istanze di migliaia di cittadini, al di là della condivisione del merito, andrebbero sempre accolte”, ha commentato il presidente dell’UCPI, Beniamino Migliucci che ha aggiunto: “sono tantissime le persone che in tutta Italia hanno sposato questa battaglia, che riguarda tutti i cittadini italiani, e che non è contro i magistrati. Abbiamo fatto un grande sforzo per far capire il senso di questa iniziativa e alla fine chi ci ha ascoltato ha firmato. Questa riforma è ineludibile per dare attuazione al giusto processo e all’articolo 111 della Costituzione che prevede la terzietà del giudice al fine di garantire l’imparzialità della decisione. Già nel 1988 Giovanni Falcone sostenne che sarebbe stato maturo il tempo di affrontare temi come la separazione delle carriere e l’obbligatorietà dell’azione penale senza preconcetti o visioni corporative”. Ma ora che fine faranno i pacchi di firme? Nonostante l’articolo 71 della Costituzione, sono pochissime le pdl che vengono calendarizzate: “fino ad oggi il tema è stato accantonato perché ritenuto divisivo ma adesso abbiamo ricevuto rassicurazioni trasversali da diversi partiti affinché si discuta della nostra proposta di legge per una giustizia più giusta”, ha concluso Migliucci. Entusiasmo tra gli avvocati della Camera Penale di Roma: “Roma è la prima Camera Penale in Italia per numero di firme raccolte con un totale di 4124 – dichiarano Cesare Placanica e Vincenzo Comi, presidente e vice presidente -  È stata un’esperienza straordinaria per dimostrare la vitalità e l’accreditamento nella società della nostra associazione. Protagonisti assoluti sono stati giovani colleghe e colleghi che grazie al loro impegno nella raccolta hanno trascinato molti di noi nelle piazze, nelle strade, nelle manifestazioni più varie per incontrare la gente e parlare con un linguaggio comune delle ragioni per sottoscrivere la proposta di legge”.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue