In aumento i detenuti per droga

Di Valentina Stella Il Dubbio 27 giugno 2017

'Dalla semina americana al deserto italiano' è il titolo scelto per la presentazione, ieri alla Camera, del ' Libro bianco sulla Fini Giovanardi', frutto del lavoro di esperti della Società della Ragione, Forum Droghe, Antigone, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, con il contributo della Cgil della Comunità di San Benedetto al Porto, il Gruppo Abele, Itaca, Itardd, Lega CoopSociali e Lila oltre che dell’Associazione Luca Coscioni. «A fronte di una riforma chiaramente a favore della legalizzazione della cannabis da parte di stati Usa, la patria della “guerra alla droga”, in Italia il progetto di riforma della legge sugli stupefacenti si è bloccato» ha detto Marco Perduca, coordinatore della campagna Legalizziamo. it. Infatti, secondo i redattori del rapporto, alla sentenza della Corte costituzionale del 2014, che ha cancellato gli aggravamenti imposti dalla “Fini- Giovanardi” ( che equiparava le droghe pesanti a quelle leggere) non hanno fatto seguito ulteriori modifiche dell’impianto repressivo e sanzionatorio che ispira l’intero Testo Unico sulle sostanze stupefacenti noto come Jervolino- Vassalli. A causa di questo, nel 2016, dopo alcuni anni di diminuzione, è tornata ad aumentare la percentuale di reclusi per violazione della legislazione sulle droghe: 17.733 detenuti, uno su tre, in carcere al 31 dicembre 2016 lo erano a causa dell’art. 73 del Testo unico che punisce la produzione, il traffico e la detenzione di droghe illecite. Si tratta del 32,52% del totale. A questi si aggiungono 5.868 ristretti per art. 74 ( associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope), il 10,74% del totale, in calo rispetto al 2015. Questi numeri hanno determinato l’inversione del trend discendente attivo dal 2012 ( adozione della famosa sentenza Torreggiani), facendo nuovamente aumentare la popolazione detenuta: 13.356 dei 47.342 ingressi in carcere nel 2016 infatti sono stati causati da imputazioni o condanne per droga; 14.157 dei 54.653 detenuti sono tossicodipendenti.
La risposta del governo arriva da un post facebook della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi: «è necessario potenziare le attività di prevenzione, soprattutto attraverso l’informazione. I ragazzi e le ragazze non devono sottovalutare gli effetti devastanti sulla propria vita e sulla salute dell’abuso di droghe. Non possiamo abbassare la guardia. Solo un impegno transnazionale può portare a risultati efficaci nella lotta al traffico illecito di stupefacenti. Solo un lavoro costante del governo, del pubblico insieme al privato, possono dare risposte concrete a chi ha bisogno di aiuto per uscire da questa forma di schiavitù'.

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