Ogm: conoscere per legiferare
Cercate su Google Immagini l’acronimo Ogm (Organ
Anzi, un team dell’Università di Perugia, guidato da Alessandro Nicolia e Fabio Veronesi, ha raccolto e valutato per più di un anno 1.783 articoli pubblicati in tutto il mondo tra il 2002 e il 2012 su riviste scientifiche accreditate riguardanti gli ogm. La ricerca suggerisce che gli ogm sono sicuri e che non esiste al momento un singolo lavoro scientifico in cui si affermi, con dati esatti, che gli ogm attualmente utilizzabili in agricoltura producano effetti negativi su uomo, piante, e in generale sull'ambiente. Allora perché tanto ostruzionismo? Lo spiega Roberto Defez, primo ricercatore al CNR, Consigliere generale dell'Associazione Luca Coscioni: “Gli ogm sono già tra noi: il 90% della soia mangiata dai nostri animali è geneticamente modificata, come il 40% del mais. Ed è proprio la Coldiretti a vendere mangimi con soia e mais Ogm, costringendo gli imprenditori agricoli a comprarli da loro. La loro opposizione è solo di carattere commerciale e non scientifica”. In tutto questo la politica italiana si schiera contro gli ogm, legiferando contro gli agricoltori pro-ogm, e portando così l’Italia contro la legislazione dell’Ue, che apre un fascicolo di infrazione. Inoltre il nostro Paese, insieme ad altri 11 membri, chiede formalmente alla Commissione Ue di ritirare la proposta di direttiva che autorizza la coltivazione del nuovo mais transgenico "Pioneer 1507", ricevendo tuttavia un netto "no" da parte dell'esecutivo europeo. Gli scienziati non demordono e invitano i decisori politici ad audirli nelle sedi istituzionali per dare voce alla scienza, con un appello raccolto dall’Associazione Luca Coscioni: Ogm, conoscere per legiferare.
(Pubblicato su Left-Avvenimenti sabato 1 marzo 2014)
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